Tra i più ambiziosi e visionari progetti della Nasa c'è quello di inviare, entro un paio di decenni, un robot sommergibile su Titano, che possa immergersi nei suoi mari di idrocarburi, analizzarne la composizione e rimandare immagini a Terra.
Di solito, quando si progettano le sonde spaziali, i ricercatori cercano di ricreare gli ambienti e le condizioni in cui queste si troveranno, in modo da testare i meccanismi di funzionamento, le eventuali criticità e i sistemi di rilevamento dei dati.
Ma mentre la realizzazione di analoghi di rocce marziane è piuttosto semplice (basta andare in un deserto per mettere alla prova i rover), in natura non c'è nulla che possa vagamente assomigliare ai laghi di etano e metano della luna di Saturno, la più promettente, per i cercatori di vita extraterrestre.
vasca aliena. Ora un gruppo di scienziati della Nasa e della Washington State University ha ricreato nel laboratorio criogenico dell'ateneo una speciale tanica che simula le condizioni dei mari di Titano. Contiene un mix di etano e metano che, come l'originale, può raggiungere temperature di -184 °C, e nel quale i ricercatori hanno inserito un riscaldatore a cartuccia (un tipo di resistenza).
Che cosa si vedrà? I componenti elettronici di qualunque sottomarino produrrebbero calore, che a sua volta genererebbe bolle di azoto attorno al robot. Così il team ha voluto testare l'entità di queste bolle e gli effetti sulla visuale del natante. Le immagini del liquido e del suo ciclo idrogeologico simulato (che ha prodotto anche precipitazioni di etano e metano) sono state acquisite con una telecamera e un boroscopio, un dispositivo per le ispezioni visive.
meglio del titanic. Tra le scoperte del team c'è il fatto che la presenza di azoto in questo mix di idrocarburi aiuta ad abbassare il punto di congelamento del liquido fino a -198 °C. Il sottomarino non dovrà quindi preoccuparsi di eventuali iceberg.