Opportunity, il rover della Nasa su Marte dal 25 gennaio 2004 (ben 12 anni!), qualche volta ingiustamente "oscurato" da Curiosity, continua il suo trekking sul Pianeta Rosso verso una nuova e promettente destinazione: un canalone scavato molto tempo fa da un fluido, molto probabilmente acqua esondata dai bordi del cratere dov'è adesso il robot.
Il canalone è a circa un chilometro dal punto in cui si trova Opportunity da circa 5 anni, sul bordo del cratere: seguendo il percorso del canalone il rover scenderà sul fondo, dove potrà effettuare ricerche ritenute fin d'ora molto importanti, in una missione che dovrebbe vederlo impegnato per i prossimi due anni.
Geografia marziana. Opportunity è nella Bitterroot Valley, sul bordo occidentale del cratere Endeavour, un bacino di circa 22 km di diametro scavato da un asteroide che impattò con Marte miliardi di anni fa.

Il rover vi arrivò nel 2011, dopo aver studiato una serie di crateri più piccoli, dove trovò prove dell'esistenza di acqua che, in tempi remoti, aveva imbevuto gli strati di rocce sotterranei: «E siamo certi che l'acqua è l'origine del canalone dove stiamo indirizzando Opportunity», ha affermato Steven Squyres (Cornell University, Ithaca, New York), responsabile della missione.
I canali di Marte. I canaloni scolpiti dai fluidi sulla superficie di Marte sono stati osservati fin dagli anni Settanta, ma ad oggi nessuno è stato esplorato da vicino. Opportunity percorrerà l'intero canalone fino alla base del cratere, così da confrontare le rocce sul fondo con quelle studiate in cima. «Vogliamo capire se le rocce ricche di solfati che abbiamo visto fuori del cratere sono presenti anche sul fondo», afferma Squyres: «le rocce ricche di solfati derivano da processi legati all'acqua e l'acqua scorre... verso il basso! Ma al momento non è chiaro se anche sul fondo del cratere c'era acqua, nel lontano passato di Marte.»


Memoria corta. Il gruppo di ricerca del rover dovrà affrontare numerose sfide tecnologiche per mantenere in attività Opportunity, in quanto, anche se la maggior parte dei meccanismi di bordo funziona ancora bene, i motori e gli altri componenti hanno superato di gran lunga l'aspettativa di vita, che nel 2004 era di appena 3 mesi.
Spirit, il rover gemello sceso sull'altro emisfero di Marte tre settimane prima di Opportunity, perse l'uso di due delle sei ruote prima di soccombere al freddo del suo quarto inverno marziano, nel 2010. Opportunity, che in questi giorni ha completato i suoi compiti nella Spirit Mound, studiando rocce che si ritiene fossero prima dell'impatto dell'asteroide, si prepara invece ad affrontare il suo ottavo inverno (l'anno marziano dura 1,8 volte quello terrestre) nel 2017.


In apparenza, però, Opportunity gode di ottima salute: il problema più serio riguarda solamente la memoria di bordo, che non è in grado di conservare i dati delle rilevazioni per lungo tempo, ma le deve inviare a Terra giorno dopo giorno.