Durante le celebri passeggiate lunari, agli astronauti delle missioni Apollo capitò più volte di cadere rovinosamente al suolo. Le cadute si verificarono soprattutto durante le attività che richiedevano un certo impegno fisico, per esempio perfornado il suolo, rompendo una roccia con il martello o trasportando uno strumento.
A quel tempo non ci si chiese se a causare tale perdita di equilibrio potesse essere qualcosa di diverso da una distrazione momentanea.

LA GRAVITÀ INGANNA IL CERVELLO. Recentemente, invece, Laurence Harris e Michael Jenkins della York University si sono posti una domanda molto interessante: «Qual è la forza di gravità minima perché una persona possa percepire gli eventi che avvengono attorno a lui come sulla Terra, così da agire in modo adeguato?». In altre parole, per attivare una corretta reazione a eventi anche semplici, come il tentativo di catturare un oggetto in caduta o di deviare da un percorso, quale deve essere la forza di gravità minima a cui un uomo deve essere sottoposto?








Sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove la gravità è infinitamente piccola, tanto da poterla immaginare uguale a zero, qualunque azione deve essere preventiavamente pensata. E ciò deve avvenire in modo del tutto diverso rispetto allo stesso evento sulla Terra. Lassù, un oggetto lasciato cadere... non cade mai e un ostacolo di qualunque peso e dimensione può essere spostato con un dito. Sulla Luna, dove la gravità è circa un sesto di quella terrestre, le cose sono diverse. Un oggetto lasciato cadere, cade realmente, ma con minore velocità rispetto a quella che avrebbe sulla Terra, e un ostacolo da rimuovere richiede l'applicazione di una certa forza. La forza di gravità lunare è sufficientemente elevata per il nostro cervello? Rispondiamo in modo corretto alle sollecitazioni?
SU MARTE OK, SULLA LUNA KO. Per arrivare a una risposta i due ricercatori hanno chiesto all’Agenzia Spaziale Europea di mettere a disposizione una "centrifuga", dove dei volontari sono stati sottoposti a forze di gravità diverse. Il risultato è che per comportarsi in modo simile a quanto avviene sulla Terra è necessario che la forza di gravità sia almeno il 15% di quella terrestre. Su Marte, dove è del 38%, gli astronauti non dovrebbero avere problemi di fronte ad eventi improvvisi dove la gravità gioca un ruolo importante; sulla Luna, dove la gravità è di poco inferiore al 15%, si possono invece compiere errori di valutazione non indifferenti. Le cadute degli astronauti potrebbero dunque avere avuto, come concausa, proprio la troppo bassa gravità.


Questo studio è importante perché un giorno, quando si realizzeranno viaggi umani di lunga durata, sarà necessario creare una gravità artificiale e a questo punto si sa che non dovrà essere sotto il 15% di quella terrestre per evitare errori di valutazione in situazioni anche banali, che se mal valutate potrebbero avere conseguenze anche gravi.
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