Spazio

I nuovi spettacolari panorami di Plutone

Le straordinarie immagini di Plutone che la sonda New Horizons sta inviando a terra mostrano panorami inaspettati e stupefacenti della superficie e dell’atmosfera del pianeta nano.
 

Prima del fly-by di New Horizons con Plutone, nessuno avrebbe immaginato di ammirare ciò che ci mostrano le spettacolari immagini che la sonda ha inviato e sta inviando a terra. Queste ci mostrano la stupefacente e inaspettata varietà della superficie di Plutone, con vaste pianure gelate popolate da ghiacciai di azoto, metano e monossido di carbonio e imponenti catene montuose di acqua ghiacciata che raggiungono i 3.500 metri di quota. Sono panorami nuovi e straordinari che ci offrono una spettacolare visuale dei paesaggi alieni del pianeta nano visitato dalla missione della NASA lo scorso 14 luglio.

Un pianeta nano ghiacciato ma dinamico. L’immagine precedente, ripresa circa 15 minuti dopo il passaggio di New Horizons alla minima distanza da Plutone, (circa 12.500 km), copre una superficie larga circa 380 km.

A destra è visibile Sputnik Planum, la vasta pianura ghiacciata che costituisce il lobo sinistro della regione a forma di cuore battezzata Tombaugh Regio.

Al centro dell'immagine la catena di montagne denominata Norgay Montes e sullo sfondo il complesso montuoso degli Hillary Montes, le cui altezze stimate sono, rispettivamente, di 3.500 e 1.500 metri. I terreni collinosi visibili a sinistra sono intervallati da quelli che si ritiene siano depositi di azoto ghiacciato. Al momento dello scatto, la sonda si trovava già circa 18.000 km oltre il pianeta nano.

Plutone visto dalla sonda New Horizons poco dopo il fly-by e poco prima del tramonto del Sole. E’ chiaramente visibile la stratificazione della tenue atmosfera del pianeta nano. © NASA/JHUAPL/SwRI

Dopo il fly-by, New Horizons ha guardato indietro verso Plutone e ripreso l'immagine qui sopra quando il Sole era in procinto di tramontare. Sono visibili montagne ghiacciate e distese di ghiaccio che si estendono all'orizzonte di Plutone.

Questa immagine controsole, la cui larghezza è di circa 1.250 km, permette di intravedere oltre una dozzina di strati di foschia nella tenue atmosfera di azoto di Plutone, che si estendono sino ad un’altezza di circa 100 km alla superficie. In questa immagine sembra di vedere quelli che sembrano essere banchi di nebbia celati tra le montagne.

«Oltre ad essere incredibili, queste foschie a bassa quota suggeriscono cambiamenti meteorologici tra il giorno e la notte, proprio come accade sulla Terra», spiega Will Grundy del Lowell Observatory di Flagstaff (Arizona), l'osservatorio da cui nel 1930 Clyde Tombaugh scoprì Plutone.

L'immagine ha anche permesso di raccogliere preziosi indizi sul ciclo dell’azoto su Plutone, per certi versi simile a quello dell’acqua sulla Terra. Il panorama mostra infatti delle zone luminose appena a est di Spuntik Planum dove si sospetta che possano essersi depositati recentemente strati di ghiaccio provenienti proprio da Sputnik Planum.

Immagine della Tombaugh Regio. Il riquadro indica l’area in cui si sospetta che sia in atto un qualche meccanismo di trasporto glaciale. © NASA/JHUAPL/SwRI

«Non ci aspettavamo di trovare indizi di un ciclo glaciale a base di azoto su Plutone all'opera nelle gelide condizioni del sistema solare esterno», spiega Alan Howard dell'Università del Virginia. Che aggiunge: «Alimentato dalla debole luce solare, questo ciclo potrebbe essere paragonabile al ciclo idrologico che alimenta le calotte polari della Terra, nel quale l'acqua evapora dagli oceani, ricade sotto forma di neve e ritorna negli oceani attraverso i flussi glaciali»

«In questo senso, Plutone è sorprendentemente simile alla Terra» aggiunge Alan Stern, responsabile scientifico della missione,«e nessuno l'aveva previsto».

Ingrandimento del riquadro riportato nell'immagine precedente. Il trasporto di ghiaccio (frecce blu) da Spuntik Planum ai territori orientali potrebbe avvenire attraverso delle valli glaciali indicate dalle frecce rosse, la cui larghezza è di 3-8 km. © NASA/JHUAPL/SwRI

Già le immagini inviate nei primissimi giorni dopo il fly-by - vedi sotto - avevano rivelato paesaggi straordinari e completamente diversi da ciò che ci aspettavamo: montagne di acqua ghiacciata, ghiacci di azoto in movimento, gelide pianure di metano, monossido di carbonio e azoto, un'atmosfera più vasta e definita ma anche più rarefatta di quanto previsto, un'estesa coda di plasma, campi di dune ed altro ancora.

18 settembre 2015 Mario Di Martino
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