Grazie ai dati raccolti nel corso di quasi 8 ore di osservazioni radar effettuate con i due giganteschi radiotelescopi di Goldstone (70 metri di diametro) e di Green Bank (100 metri) un gruppo di ricercatori statunitensi è riuscito ad ottenere una sequenza di immagini radar, con una risoluzione di 7,5 metri per pixel, dell’asteroide near-Earth 1996 JD6.
L'occhio potente. La tecnica radar è una mezzo molto potente per lo studio di dimensioni, forma, rotazione, caratteristiche e rugosità superficiale di un asteroide, e per permettere di calcolare in maniera estremamente precisa le orbite di questi oggetti.
In questa occasione è stato utilizzato il metodo bi-statico, che consiste nell'accoppiare un’antenna trasmettitrice, quella di Goldstone (California), e un’antenna ricevente, in questo caso quella di Green Bank (Virginia). I segnali radar (microonde) inviati dall’antenna di Goldstone sono stati riflessi dalla superficie dell’asteroide e poi ricevuti dall’antenna di Green Bank.
gemelli siamesi. La complessa elaborazione degli echi radar riflessi da 1996 JD6 ha permesso poi di ricavare le immagini che mostrano la sua inconsueta forma.
L’oggetto appare infatti costituito da due enormi blocchi di roccia allungati l’uno vicino all’altro, le cui dimensioni totali sono di circa 250 x 2.000 metri. Compie una rotazione in poco più di 7 ore e mezzo e, sulla base di osservazioni effettuate da terra, è risultato che la sua superficie è relativamente scura.
L'asteroide, che sembra essere un binario a contatto, cioè un oggetto costituito da due lobi attaccati, è transitato a soli 7,2 milioni km (circa 19 volte la distanza Terra-Luna) dalla Terra lo scorso 25 luglio e questo fly-by è stato quello più vicino con il nostro pianeta che l'asteroide effettuerà nei prossimi 40 anni: il prossimo passaggio sarà infatti nel 2054, più o meno alla stessa distanza.