Ricercatori giapponesi hanno provato il laser su aereoplanini di carta. E pare potrà funzionare anche su quelli di dimensioni reali.
Nella foto stroboscopica l'esperimento effettuato al Tokyo institute of technology. L'areo ha raggiunto una velocità di 1,4 metri al secondo. |
Il metodo utilizzato può sembrare poco scientifico, eppure è grazie a un aereoplanino di carta (con una apertura alare di 5 centimetri e un peso pari a 0,3 grammi) che un gruppo di ricercatori giapponesi del Tokyo institute of technology ha potuto dimostrare la validità di una nuova tecnologia, grazie alla quale i raggi laser potranno essere utilizzati come propulsione. Utilizzandola per gli aeroplani di metallo e in scala reale, hanno calcolato, potrà servire per far decollare apparecchi delle dimensioni dei modelli da turismo (pesanti circa 10 tonnellate), e spingerli a velocità supersoniche. Ma la sua applicazione pratica migliore sarà per i sistemi di monitoraggio aereo del clima e delle eruzioni vulcaniche.
Il segreto nella coda. L'aeroplano utilizzato nel corso degli esperimenti in realtà non è solo un foglio ripiegato: sulla coda è stato infatti installato un microapparato che è in grado di sfruttare la spinta generata dal laser. In particolare il raggio, emesso da una sorgente puntiforme posta a terra, colpisce una superficie di alluminio ricoperta da un materiale trasparente tipo perspex, la scalda, e fa evaporare il materiale plastico, il quale genera una spinta di reazione. Negli aerei di dimensione normale, il perspex dovrebbe essere sostituito da acqua.
(Notizia aggiornata al 24 settembre 02)