Le immagini da Cerere, l'asteroide più grande della fascia principale degli asteroidi, tra Marte e Giove, considerato un pianeta nano alla stregua di Plutone, sono tante piccole meraviglie che arrivano dalla sonda Dawn, che gli ruota attorno da una quota di 385 chilometri.
Il flusso delle fotografie contribuisce a fare luce su alcuni degli interrogativi che la comunità scientifica si era posta quando Dawn era ancora lontana, compreso quello sulle macchie bianche di Cerere, che splendono come fari nella notte e che oggi sappiamo essere depositi di sale. Tra le nuove immagini la più intrigante è quella che mostra il cratere Haulani che, con i suoi di 34 chilometri di diametro, rivela fenomeni franosi di notevole intensità, mentre una pianura quasi completamente liscia e una strana cresta di rocce caratterizzano l'interno. La fotografia qui sopra è in falsi colori, tecnica che permette di evidenziare elementi morfologici differenti: il blu, ad esempio, indica il materiale espulso dall'impatto che ha creato il cratere ed è associato a caratteristiche giovani del pianeta.
Il cratere poligonale. Spiega Martin Hoffmann, che si occupa dello studio delle immagini della sonda presso il Max Planck Institute for Solar System Research (Germania): «Haulani Crater mostra esattamente quel che ci si aspetta da un impatto molto recente tra un asteroide e la superficie di Cerere. Il fondo è in gran parte privo di altri elementi e contrasta notevolmente con il colore delle parti più vecchie della superficie». L'immagine rivela una caratteristica molto particolare: l'andamento poligonale anziché circolare, come la maggior parte dei crateri. L'ipotesi dei ricercatori è che il profilo è dovuto a forze preesistenti e a fratture sotto la superficie.
Un altro cratere del quale la sonda Dawn ha da poco inviato nuove immagini è Oxo, vicino all'equatore del pianeta nano. Ha un diametro di 10 chilometri ed è ritenuto particolarmente interessante per la presenza di ghiaccio e di foschie osservate anche dai telescopi terrestri. In questo caso la morfologia del terreno è caratterizzata da un "labbro" interpretato come risultato di una grande frana che ha letteralmente scavato la superficie di Cerere e si è infilata sotto di essa.
I planetologi stanno ora studiando con grande interesse i minerali che si trovano sul fondo del cratere e che sembrano essere del tutto diversi da quelli osservati sul resto della superficie del pianeta nano.