Se un giorno gli esseri umani dovessero viaggiare a lungo nello spazio, o stabilire una colonia su Marte, potrebbero far nascere dei figli sani? Le condizioni nello spazio non sono favorevoli per la riproduzione: gli alti livelli di radiazioni potrebbero facilmente causare danni alle cellule germinali, e in ambiente di microgravità l’embrione potrebbe avere problemi a svilupparsi correttamente.
Bombardamento di radiazioni. Un esperimento sui topi ridimensiona almeno uno di questi timori, quello che il danno da radiazioni possa essere proibitivo e impedire la nascita di animali sani.
Un gruppo di ricercatori di diverse università in Giappone ha spedito campioni di sperma deidratato (un metodo simile alla liofilizzazione) di topo sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove le radiazioni sono cento volte superiori che sulla Terra. Lì i campioni sono rimasti – congelati a -95°C - per 9 mesi circa, per l’esattezza 288 giorni, tra il 2013 e il 2014.
Cuccioli spaziali e non. Al ritorno a terra, lo sperma è stato analizzato e confrontato con campioni che non avevano mai viaggiato, conservati in condizioni simili a quelli dello spazio.
In questo esame, i ricercatori hanno identificato alcune anomalie significative nel Dna degli spermatozoi spaziali rispetto a quelli a Terra. Poi, lo sperma è stato utilizzato per concepire con la fecondazione assistita diverse nidiate di topolini, e i “cuccioli dello spazio” sono nati sani, e senza particolari problemi, proprio come quelli generati a terra con lo stesso metodo e nelle stesse condizioni.
Non ci sono state alterazioni nel rapporto tra maschi e femmine, e anche gli incroci tra maschi e femmine dei topi spaziali hanno dato a loro volta origine a topolini normali.
Riproduzione extra-terrestre. L’idea dei ricercatori è che, nonostante le alte dosi di radiazioni danneggino effettivamente il Dna di spermatozoi e ovociti, è probabile che l’embrione metta in atto dei meccanismi di riparazione di questi danni.
Se così fosse, per gli scienziati non è esclusa la possibilità di allevare e far riprodurre animali fuori dal nostro pianeta. E neppure, almeno in teoria, anche quella di garantire una discendenza a futuri coloni umani dello spazio. Certo, lo studio giapponese aggiunge soltanto un tassello al complesso puzzle che è la riproduzione nello spazio.
Tutte ipotesi al momento fantascientifiche cui però, dicono i ricercatori nello studio pubblicato sulla rivista Pnas, è arrivato il momento di cominciare a pensare in vista dell’era in cui la vita si svolgerà anche fuori dalla Terra.