Spazio

Il Falcon Heavy di SpaceX è partito con successo

Il lancio di prova del gigantesco razzo della compagnia spaziale SpaceX di Elon Musk è stato perfetto: i tre razzi sono tornati a terra per essere riutilizzati e la Tesla Roadster è in orbita. Si tratta di un momento storico per l'esplorazione spaziale.

Il Falcon Heavy, il razzo spaziale più potente oggi in uso è stato testato con successo con un lancio da Cape Canaveral, in Florida, dalla storica piattaforma 39-A, la stessa usata per le missioni Apollo e per lo Space Shuttle.

La partenza, avvenuta con oltre due ore di ritardo per i forti venti in quota, è stata perfetta e quasi tutto è andato secondo le previsioni.

Innanzitutto il razzo è partito senza esplodere, come temeva Elon Musk. Poi i tre booster che componevano il primo stadio del vettore, capaci insieme di generare una spinta di 2.300.000 kg forza, sono stati recuperati.

I due laterali, esaurita la loro fase di spinta a due minuti e mezzo circa dal lancio, sono atterrati insieme a Cape Canaveral.

Pochi secondi più tardi, quello centrale ha tentato l'"ammaraggio" sulla piattaforma galleggiante OCISLY (Of Course I Still Love You) nell'Oceano Atlantico, al largo della Florida. Dai primi dati non ancora confermati ufficialmente, pare che il razzo centrale sia arrivato sulla piattaforma, ma che l'appontaggio non sia riuscito e il razzo sia andato perso.

Recuperare i primi stadi dei Falcon e riutilizzarli è l'aspetto più importante di SpaceX: è l'unica strada per ridurre i costi dei lanci spaziali e l'azienda di Elon Musk è finora l'unica a essere riuscita a farlo. I due booster laterali, infatti, erano già stati utilizzati una volta e ora potrebbero essere riutilizzati una terza. L'obiettivo di Musk è riuscire a utilizzare i lanciatori spaziali come gli aerei: più e più volte. Questo permette a SpaceX di avere costi molto inferiori rispetto ad altre compagnie spaziali: in media lanciare un grosso satellite con SpaceX costa circa 90 milioni di dollari rispetto ai 350 dei concorrenti.

Il rientro contemporaneo dei due booster laterali del Falcon Heavy. Entrambi erano già stati utilizzati in una precedente missione. Erano insomma "di seconda mano".

IL CARICO. Il lancio si è concluso con le fasi preliminari per l'immissione di una Tesla Roadster rosso fiammante in un'orbita eliocentrica con afelio (il punto più lontano dal Sole) in prossimità dell'orbita di Marte - questo è bene precisarlo: l'auto di SpaceX non andrà su Marte, anche perché sarebbe altissimo il rischio di contaminazione.

Mentre scriviamo, il secondo stadio si è riacceso correttamente e impiegherà circa 5 ore per attraversare le fasce di Van Allen. In seguito si riaccenderà una terza volta, per sfuggire dalla gravità terrestre e raggiungere l'orbita finale. Questa pausa e l'attraversamento delle fasce di Van Allen (ricche di particelle cariche e radiazioni che potrebbero provocare malfunzionamenti) è stata decisa per testare le capacità del razzo e dimostrare ai clienti militari, come per esempio l’aeronautica statunitense, che il Falcon Heavy è in grado di mettere in orbita anche i loro satelliti.

Sul canale Youtube di SpaceX, si può vedere la trasmissione in diretta delle telecamere poste sulla Tesla.

Che cos'è il Falcon Heavy. Considerato il successore del razzo lunare Saturn V, e due volte più potente di qualunque vettore concorrente, è alto 70 metri e pesa circa 1,4 milioni di kg a pieno carico. Può trasportare un carico di 63 tonnellate in orbita bassa intorno alla Terra e di 16 sul Pianeta Rosso.

Solo il Saturn V usato nelle missioni Apollo poteva trasportare un carico maggiore.

Il suo primo stadio è composto da tre booster derivati dal primo stadio del Falcon 9: i suoi 27 motori generano una spinta di circa 2.300.000 kg forza.

Il Falcon Heavy è stato progettato fin dall'inizio per ospitare un equipaggio umano, per le tante missioni previste per i prossimi anni, verso la Luna e, da lì, verso Marte.

SpaceX ha già previsto altri 2 lanci del Falcon Heavy: uno a marzo e uno a giugno.

Qui sotto il replay dello storico lancio dal momento dell'accensione dei 27 motori del Falcon Heavy.

6 febbraio 2018
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