La conferma ufficiale è giunta solo il 2 maggio, dopo la presentazione di una relazione di un team di esperti delle due agenzie spaziali, quella europea (ESA) e quella russa (Roscosmos). Ma l’eventualità era nell’aria già da prima della partenza della prima sonda ExoMars: la seconda missione del programma ExoMars, quella destinata a portare un rover europeo sulla superficie del Pianeta Rosso e inizialmente in calendario per il 2018, slitta di due anni. Per la precisione, al luglio del 2020, prima finestra utile.
Le cause. Le ragioni del rinvio, che inizialmente sembravano dipendere soprattutto da ritardi e problemi nell'erogazione dei finanziamenti, sono dovuti in realtà ai ritardi nelle attività industriali e nella consegna del payload scientifico (gli strumenti per gli esperimenti e le rilevazioni sul suolo marziano). Tenendo conto di questi aspetti, spiega il comunicato stampa ESA, gli esperti hanno suggerito come finestra di lancio più adatta a garantire il successo della missione quella del 2020.