La notizia di un messaggio alieno raccolto da Seti è una bufala giornalistica. Ecco i retroscena.
![]() |
||
Il radiotelescopio di Arecibo, impegnato a raccogliere i segnali provenienti dallo Spazio più lontano. |
Nelle ultime 24 ore la notizia secondo la quale il progetto Seti avrebbe riconosciuto un segnale di origine aliena è rimbalzata da un sito internet all'altro, creando grandi attese tra scienziati e appassionati.
Ma gli entusiasmi di chi già credeva di poter stringere la mano ad ET sono stati subito raffreddati da Dan Wertheimer, responsabile del progetto, che nel pomeriggio di giovedì ha smentito qualunque voce relativa alla rilevazione di anomalie.
Nei giorni scorsi alcuni computer in Germania e Stati Uniti hanno rilevato il segnale chiamato SHGb02+14°. Si tratta di un'emissione con frequenza di 1420 MHz, una delle frequenze dell' idrogeno, l'elemento più abbondante in natura.
Bufale spaziali. Tale rilevazione ha solleticato la fantasia dei media in quanto si ipotizza che una specie intelligente potrebbe utilizzare proprio tale spettro per tentare di mettersi in contatto con noi.
Uno scherzo della natura. Secondo gli esperti però tale segnale sarebbe di origine assolutamente naturale, o potrebbe addirittura trattarsi di una sorta di rumore di fondo generato dagli stessi strumenti di rilevazione.
PC alla ricerca degli alieni. Nato circa 6 anni fa con l'obiettivo di analizzare i milioni di radiosegnali che ogni giorno arrivano sulla Terra dallo spazio, il progetto Seti è ad oggi una delle più note applicazioni di calcolo distribuito. Collegandosi al sito di Seti@home
Meglio un CD o un SMS? E mentre Seti cerca di captare i segnali provenienti da altri mondi, al di fuori del sistema solare stanno ancora viaggiando le sonde Pioneer, con il loro carico di disegni, mappe e suoni) destinate a far conoscere il nostro mondo agli extraterrestri. Secondo Christopher Rose, un ingegnere elettrico all'università Rutgers (New Jersey), sarebbe questo il modo migliore per comunicare con eventuali forme di vita aliena. Un oggetto fisico sarebbe più efficiente di un fascio di onde radio per raccontare la nostra storia e il nostro mondo. Ma per un primo contatto, forse basta un fischio.
(Notizia aggiornata al 3 settembre 2004)