La Via Lattea illuminata dalla più forte esplosione mai registrata
L'illustrazione di una Magnetar simile a quella collassata. La più vicina alla Terra dista 13 mila anni luce. Se un'esplosione analoga a quella registrata a fine dicembre fosse avvenuta a meno di 10 mila anni luce avrebbe modificato la nostra atmosfera e innescato un'estinzione di massa. Illustrazione: © NASA |
Concentrata. A produrla è stato il collasso di una stella a neutroni, una stella morta con una massa pari a quella del nostro Sole, ma concentrata in una sfera di 27 chilometri di diametro. Si tratta di un genere si stelle molto rare, tecnicamente chiamate magnetar, e caratterizzate da un campo magnetico estremamente intenso (potrebbero smagnetizzare una carta telefonica a una distanza di 160 mila chilometri).
Lampo senza luce. Il bagliore, invisibile perché composto di particelle non percepibili dall'occhio, per un istante ha superato quella delle altre 500 miliardi di stelle della Via Lattea messi insieme. L pioggia di raggi X e gamma che ha investito ad altissima velocità il nostro pianeta ha mandato in tilt gli strumenti scientifici di almeno 15 satelliti in orbita terrestre (e uno in orbita marziana), ma per fortuna è stata bloccata dall'atmosfera e dal campo magnetico terrestre, e non ha avuto effetti pratici sulla Terra, eccetto qualche problemi alle trasmissioni radio. I dati raccolti durante l'esplosione e dall'emissione di onde radio che continua tuttora servirà agli astronomi per comprendere meglio le magnetar.
(Notizia aggiornata al 22 febbraio 2005)