Un pianeta extrasolare, attorno a Beta Pictoris, è stato seguito nella sua rivoluzione dal 2014 al 2016, e poi ancora nel 2018, utilizzando lo strumento Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet REsearch (SPHERE) montato sul Very Large Telescope dell'ESO.
Il pianeta, Beta Pictoris b, era stato scoperto nel novembre del 2008. Lo studio, già allora, permise di stimare la sua massa in circa 7 volte quella di Giove e di calcolare che orbita attorno alla stella madre in 20 anni, a una distanza di 1,3 miliardi di chilometri (la Terra dista dal Sole circa 150 milioni di km, Giove circa 780 milioni di km).
La stella Beta Pictoris, che dista circa 63 anni luce dal Sistema Solare, ha una massa superiore al Sole (1,7 masse solari) con temperature in superficie attorno ai 7.800 °C (circa 5.500 sul Sole): l'età stimata di questa stella, la seconda più brillante nella costellazione del Pittore (Pictoris) è di circa 20 milioni di anni, dunque molto giovane.
A oltre un miliardo di chilometri dalla sua stella, la temperatura superficiale del pianeta (per ovvie ragioni anch'esso molto giovane) è di circa 1500 °C (-160 °C su Giove), cosa che lo rende particolarmente adatto all'analisi nella regione del vicino infrarosso (near infrared).
Scomparso e ricomparso. Beta Pictoris, una stella bianca di sequenza principale (vedi anche l'Atlante dei colori delle stelle), è stata la prima stella attorno a cui, nel 1983, venne scoperto un anello di polvere protoplanetaria disposto esattamente di profilo. Dopo la scoperta, il pianeta è stato seguito da vari telescopi terrestri, come il Gemini Sud da 8 metri (Cerro Pachon) e lo strumento SPHERE del VLT: è questo lungo e paziente lavoro di osservazione che ha permesso di realizzare (anche) le immagini riportate in questa pagina.
Da novembre 2016, però, Beta Pictoris b divenne praticamente invisibile ai telescopi, in quanto, dal nostro punto di osservazione, era più vicino alla sua stella. La "mascheratura" è durata fino a settembre 2018, quando il pianeta ha ricominciato a riemergere dall'altra parte di Beta Pictoris, permettendo di riprendere le osservazioni.