Dopo Europa, anche su Titano, che con i suoi 5.150 km di diametro è il maggiore dei satelliti di Saturno ed il secondo del Sistema Solare, potrebbe esistere un oceano sotterraneo. I dati raccolti dalla sonda europea Huygens durante la sua lenta discesa su Titano, se confermati, sembrerebbero infatti mostrare la prova dell’esistenza, ad una profondità di circa 50 km, di un vasto oceano di acqua forse mista ad ammoniaca che agirebbe da anticongelante.
La sonda era dotata di uno strumento che ha rilevato delle onde radio di frequenza estremamente bassa (36 Hz), le cosiddette ELF (Extremely Low Frequency). Se verrà confermato che queste onde radio non sono un artefatto strumentale, disporremmo di un potente mezzo per studiare le regioni interne del satellite. Il solo altro luogo in cui sono state finora rilevate le ELF è la Terra. Queste onde radio vengono riflesse sia dalla superficie terrestre sia dalla ionosfera, la regione dell’atmosfera formata per lo più da particelle elettricamente cariche. Ciò rende l’atmosfera paragonabile ad una gigantesca “camera acustica”, dove certe frequenze radio risuonano e vengono rinforzate, mentre altre sono attenuate. Su Titano, invece, la superficie costituita per lo più di ghiaccio d’acqua ad una temperatura di circa -180 ºC è un cattivo riflettore, per cui queste onde possono penetrare facilmente nel suo interno. Onde di questo genere possono essere riflesse dall’interfaccia tra uno strato solido ed uno liquido, che potrebbe essere quello che separa la crosta ghiacciata superficiale da un oceano formato da una miscela di acqua e ammoniaca, previsto dai modelli teorici.
Se i modelli sviluppati per simulare come le ELF si propagano su Titano avranno successo, l’ipotesi dell’esistenza di un oceano sotterraneo potrebbe essere confermata, permettendo anche di stabilire con precisione la sua profondità. Ma, se queste ELF, che su Titano hanno un’intensità che è circa 10 volte superiore a quella delle analoghe onde terrestri, realmente esistono, il più grosso enigma riguarda il meccanismo della loro origine. Sulla Terra sono innescate dai fulmini, che fanno oscillare gli elettroni nell’atmosfera; su Titano, invece, gli strumenti della Huygens e della Cassini non hanno rilevato alcun segno di questi fenomeni. Le ELF potrebbero comunque essere indotte dal potente campo magnetico di Saturno.
Quello che è praticamente certo è che sulla superficie di questo affascinante satellite ci sono dei vasti bacini formati da una miscela di metano e etano liquidi.