Nessuno si aspettava che nelle profondità dell'Universo potessero esistere galassie come quelle appena scoperte dai ricercatori della Nasa: galassie a spirale, perciò simili alla nostra Via Lattea, ma con tali dimensioni che, al confronto, la nostra isola di stelle è una galassia nana.
La scoperta non è arrivata grazie a nuove osservazioni, ma indagando su alcune galassie censite nel NASA/IPAC Extragalactic Database (NED), un catalogo di oggetti celesti della Nasa che elenca oltre 100 milioni di galassie. Quelle evidenziate in questo caso sono a spirale, presentano cioè una serie di bracci a formare un oggetto simile a una spira, ed erano state erroneamente stimate vicine a noi, mentre il nuovo studio rivela che sono molto lontane.
Spiega Patrick Ogle, astrofisico all'Infrared Processing and Analysis Center (IPAC) del California Institute of Technology di Pasadena, che «la scoperta ha messo in luce l'esistenza di galassie spirali particolarmente grandi e luminose, la cui esistenza era del tutto sconosciuta. È come se sulla Terra si scoprisse oggi un animale grande come un elefante di cui non si conosceva l'esistenza».
Dieci volte la Via Lattea. I ricercatori hanno preso un campione di 800.000 galassie per studiare alcune specifiche caratteristiche, e ben 53 di esse, che da analisi precedenti sembravano trovarsi a qualche centinaio di milioni di anni luce da noi, in realtà risultano essere molto più lontane: la più vicina sarebbe a 1,2 miliardi di anni luce di distanza. Queste super-galassie hanno mostrato di avere una luminosità da 8 a 14 volte superiore quella della Via Lattea.
Per essere così luminose devono avere una massa almeno 10 volte la nostra galassia, e un'estensione che potrebbe arrivare a 440.000 anni luce, contro i 100.000 anni luce stimati per la Via Lattea.
Per avere quelle dimensioni, devono avere un tasso di formazione di nuove stelle almeno 30 volte superiore alla nostra: un "dettaglio" sorprendente e ancora difficile da valutare. In più, sembra che due di queste 53 galassie si avvicinino a una fusione: impossibile ipotizzare cosa ne uscirà fra centinaia di milioni di anni, quando il processo sarà completato.