Cassini
la luna di Saturno, Enceladus, emette dalle regioni polari meridionali un flusso di calore superiore a quanto finora pensato.
Immagine dei getti di vapore ghiacciato emessi da alcune lunghe fessure della superficie di Enceladus presenti nella regione meridionale di questo satellite di Saturno. NASA
Cassini
15,8 gigawatt
“strisce di tigre”
Cassini
grandi pennacchi di particelle di ghiaccio e vapore acqueo
Cassini
Una possibile spiegazione del flusso di calore così elevato osservato è che la configurazione orbitale di Enceladus rispetto a Saturno e Dione cambi con il tempo, causando per certi periodi un più intenso riscaldamento mareale.
più probabile l’esistenza
di
acqua liquida al di sotto della sua superficie.
ricche di sali
goccioline congelate che probabilmente provengono da un oceano salato presente sotto la crosta ghiacciata superficiale
La possibilità dell'esistenza di acqua allo stato liquido, di una sorgente di energia mareale e l'osservazione di prodotti chimici organici (ricchi di carbonio) nei pennacchi di Enceladus ne fanno un luogo di forte interesse dal punto di vista astrobiologico.