Il viaggio della navicella Orion che verrà lanciata dal razzo SLS (Space Launch System) della Missione Artemis I verso la Luna (in programma per il prossimo 29 agosto) non vedrà a bordo un equipaggio umano. Oltre alla pecora Shaun (un pupazzo), sarà presente un "equipaggio" composto da tre manichini. Il loro compito sarà quello di raccogliere il maggior numero di dati utili per aiutare a proteggere i veri astronauti di Artemis II e delle successive missione lunari in programma a partire dal 2023.
Moonikin Campos. Il "comandante" della missione Artemis I è stato chiamato Moonikin Campos, il cui nome è dedicato all'ingegnere Arturo Campos che nel 1970 riuscì, da Terra, a riportare sani e salvi sul nostro Pianeta gli astronauti dell'Apollo 13, missione che vide un'esplosione a bordo del modulo di servizio della navicella, che impedì di portare gli uomini sulla Luna.
Il comandante Moonikin Campos è un manichino che riproduce un corpo maschile, venne già utilizzato precedentemente nei test di vibrazione cui è stata sottoposta la navicella Orion. Campos occuperà il posto che, in futuro, verrà realmente utilizzato dal comandante di missione e indosserà una tuta "Orion Crew Survival System", la stessa tuta spaziale che useranno gli astronauti di Artemis durante il lancio e altre fasi dinamiche, ossia quelle un po' più rischiose.
Antiradiazioni. Campos avrà due sensori che misureranno le radiazioni che lo investiranno durante il viaggio, più numerosi altri rilevatori per verificare la validità della nuova tuta spaziale. Le radiazioni sono uno dei peggiori pericoli per le missioni che si svolgono al di fuori del campo magnetico terrestre, in quanto, se assorbite in dosi elevate, possono causare gravi danni a chi le subisce.
Zohar e Helga. Insieme al comandante Moonikin Campos prenderanno posto altri due manichini, che saranno composti però solo da torsi fittizi: "Zohar" ed "Helga" che costituiscono il Matroshka AstroRad Radiation Experiment (MARE) dell'Istituto DLR di medicina aerospaziale in Germania.
Sono composti di 38 strati di plastica di vario spessore, che simulano la densità di ossa, organi e tessuti umani. Il primo volerà verso la Luna con un giubbotto protettivo anti-radiazioni, chiamato AstroRad, che sarà fornito dall'Agenzia spaziale israeliana.
Helga, invece, volerà senza alcuna protezione. Un totale di oltre 6.000 sensori di misurazione passivi sono posizionati sia sulla superficie sia all'interno dei "passeggeri" così da consentire, a volo ultimato, di confrontare i valori di radiazione subiti da entrambi i manichini.
Ciò servirà per valutare l'efficacia del giubbotto protettivo AstroRad. Questo giubbotto potrebbe essere utilizzato durante i viaggi spaziali nel caso in cui si verificasse una tempesta solare, le cui radiazioni potrebbero risultare pericolose per persone che le subiscono.