L’origine della Luna è una questione ancora dibattuta. L’ipotesi attualmente più accreditata è quella dell’“impatto gigante” tra la Terra e un corpo di dimensioni paragonabili a quelle di Marte. In seguito alla collisione, una grande quantità del mantello terrestre sarebbe stata scagliata verso l’alto e messa in orbita intorno al nostro pianeta formando un grande disco di materia che si sarebbe poi aggregata, nel giro di parecchie migliaia di anni, a formare la Luna. La teoria dell’impatto spiega alcune caratteristiche particolari del nostro satellite. In primo luogo le sue grandi dimensioni, circa 1 per cento della massa terrestre, non spiegabili con la teoria della condensazione di gas e polveri valida per gli altri satelliti. In secondo luogo la sua composizione, estremamente povera di metalli rispetto alla Terra, giustificata ipotizzando che al momento dell’impatto la superficie dei due corpi fosse composta perlopiù da silicati, con i metalli più spostati verso il nucleo. Tuttavia rimane inspiegato un fatto importante: secondo le simulazioni dell’evento compiute da un gruppo di scienziati giapponesi, per dare origine a un satellite grande come la Luna le dimensioni del corpo che ha colpito la Terra avrebbero dovuto essere molto maggiori di quelle ipotizzate. In tal caso, però, l’impatto avrebbe dovuto causare una velocità di rotazione del sistema Terra-Luna molto superiore a quella reale. Conciliare i due dati contrastanti è un problema ancora irrisolto.