Per due volte i cieli notturni terrestri sono stati illuminati a giorno tra l'1 e il 2 giugno, a sole 27 ore di distanza. Due asteroidi hanno attraversato l'atmosfera esplodendo lungo il percorso, il primo nella provincia cinese sud-occidentale dello Yunnan, il secondo sopra il Botswana (che si trova a nord del Sudafrica). La prossimità temporale dei due schianti sembrerebbe al momento soltanto una coincidenza.
un lampo, e un boato. Il primo evento ha tenuto con il fiato sospeso gli abitanti della città cinese di Jinghong, venerdì 1 giugno alle 21:40 ora locale. Il guizzo di luce bianca, con una coda color arancio, è stato accompagnato da un rumore simile a quello del motore di un aereo; quel che restava del masso ferroso ha concluso la sua corsa sul tetto di una casa, ed è stato conservato per analisi scientifiche.
Incredible moment: A meteorite was captured in the city of Jinghong, southwest China's #Yunnan Province on Friday and lit up the night sky. pic.twitter.com/fuM14KpuQ0
— People's Daily,China (@PDChina) 2 giugno 2018
Lievemente anticipato. Il secondo masso celeste, ribattezzato 2018 LA, è stato individuato il 2 giugno non lontano dall'orbita lunare, dagli astronomi della Catalina Sky Survey in Arizona. Otto ore più tardi, alle 18:44 ore locali, la sua scia di luce ha attraversato i cieli del Botswana (il testo prosegue sotto al video).
Una vera impresa. Questa è la terza volta che un team di ricerca riesce a tracciare un asteroide in rotta di collisione certa con la Terra prima del suo ingresso in atmosfera e a calcolarne, almeno in modo approssimativo, la rotta. Non era facile: il masso celeste che viaggiava a 17 chilometri al secondo (la bellezza di 61mila chilometri orari!) era largo appena 2 metri, ed estremamente poco luminoso fino a poca distanza dal nostro pianeta. Proprio per le ridotte dimensioni è stato accertato che non costituiva un pericolo: si è infatti disintegrato completamente in atmosfera.
Esistono probabilmente un miliardo di asteroidi near-Earth di queste dimensioni, finora ne abbiamo trovati circa una quarantina, di meno di 3 metri di diametro. Per rintracciarli, spiegano gli esperti del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, occorre che i telescopi dedicati stiano esplorando la parte giusta del cielo, perché questi oggetti si spostano molto velocemente. Pertanto è possibile individuarli soltanto entro un giorno dall'impatto.