In tutte le foto di famiglia si notano somiglianze e differenze: anche in questa scattata, l'8 settembre 2015, dalla sonda Cassini, e rilasciata due giorni fa dalla Nasa.
Dione (in primo piano) ed Encelado, sullo sfondo, due dei principali satelliti di Saturno, hanno un'analoga composizione. Sono entrambi prevalentemente ghiacciati con un nucleo denso a base di minerali silicati. Eppure, Encelado appare molto più brillante e chiaro del "fratello" e, da lontano, somiglia quasi a una palla di neve.
"Docce" ghiacciate. L'alta riflettività è legata a diversi processi geologici e atmosferici. Su Encelado, un sistema di geyser polari che attinge a oceani sommersi inonda continuamente di particelle di ghiaccio l'atmosfera (e occasionalmente anche la superficie), dando origine ai bagliori lucenti.
Sporco. Dione, apparentemente privo di oceani sommersi, ha invece una superficie butterata da radiazioni e detriti celesti, ed è stato in passato scurito dalle polveri provenienti dagli anelli di Saturno. Ma è anche più grande del compare, 1123 km di diametro contro i 504 di Encelado.
Cheese! La foto che guarda verso il polo nord di Encelado è stata scattata a una distanza di circa 83 mila km da Dione e a 364 mila km da Encelado. La scorsa estate Cassini aveva catturato l'ultima immagine ravvicinata di Dione prima della fine della sua missione.