Boeing, Lockheed Martin, Orbital ATK, Sierra Nevada Space Systems, Space Systems Loral: queste agenzie spaziali private hanno qualcosa in comune. Si sono tutte aggiudicate un contratto per mettere a punto un sistema di propulsione per il Deep Space Gateway, lo base-spazioporto in zona cislunare (la regione di Spazio in equilibrio gravitazionale tra la Terra e la Luna) progettata da Nasa, Roscosmos e Esa, che farà da trampolino di lancio per le missioni marziane.
Quale tecnologia? La NASA ha stipulato con queste aziende contratti per un totale di 2,4 milioni di dollari (oltre 2 milioni di euro) affinché, nei prossimi 4 mesi, studino soluzioni di alimentazione che utilizzino la propulsione solare-elettrica: motori, cioè, che convertano l'energia solare in energia elettrica, e usino poi questa elettricità per ionizzare gli atomi di propellenti come il gas xeno.
Questo tipo di alimentazione per stazioni e veicoli spaziali, usata per esempio nella missione Dawn, è più efficiente nei consumi (rispetto alla propulsione chimica) e fornisce spinta per periodi di tempo più lunghi.
Avamposto umano. Il Deep Space Gateway è stato pensato per collaudare la zona cislunare come base logistica da usare nelle prossime missioni verso Marte. L'idea è utilizzarlo, nel prossimo decennio, come luogo in cui testare tecnologie, strumenti scientifici e modalità abitative da utilizzare nello Spazio profondo.
Il sistema di propulsione a cui lavorano le cinque aziende sarà una delle prime componenti lanciate. Altri elementi, come il modulo abitativo per gli astronauti e il sistema di attracco allo studio dell'agenzia spaziale russa, saranno spediti successivamente, quando pronti.