«I choose to go to the Moon!» ha esclamato ieri Yusaku Maezawa, salutando pubblico e giornalisti durante l'attesa conferenza stampa di SpaceX da Hawthorne, California. Il 42enne giapponese che ora tutto il mondo conosce come primo acquirente di un biglietto per un giro attorno alla Luna, ha citato una frase storica del Presidente Kennedy :«We choose to go to the Moon, and do the other things, not because they are easy, but because they are hard» (Scegliamo di andare sulla Luna, e di fare ancora altre cose, non perché siano facili, ma perché sono difficili).
Tuttavia le affinità con l'altra corsa allo Spazio, quella che negli anni '60 inaugurò il programma Apollo, portando l'uomo prima intorno e poi sulla superficie della Luna, non sono poi molte: quella che Elon Musk propone con il progetto #dearMoon è una missione lunare diversa, internazionale, apolitica e per certi versi ancora più ambiziosa. A metà tra una sfida tecnologica e una campagna di marketing perfettamente orchestrata.

La missione. Il viaggio, che durerà 4 o 5 giorni, è programmato per il 2023. L'idea è di effettuare un volo circumlunare (senza entrare in orbita lunare) con un BFR (Big Falcon Rocket), il sistema di lancio ancora in fase di sviluppo che Musk ha presentato nel 2016 e che un giorno dovrebbe portarci su Marte o accorciare drasticamente i tempi di spostamento qui sulla Terra.
Dopo il lancio e l'inserimento in orbita terrestre, il BFR effettuerà diverse correzioni della traiettoria e si porterà verso la Luna, per girarle intorno e poi rientrare. Atterrerà in piedi, come abbiamo più volte visto fare ai razzi di SpaceX. Il BFR sarà alto 118 metri e largo 9, e potrà sollevare 150 tonnellate di peso in orbita bassa.
ricco mecenate. La sua capsula è progettata per trasportare un equipaggio di più persone, e infatti Maezawa non viaggerà da solo. Il milionario collezionista d'arte e fondatore di Zozotwon, un colosso per la vendita di abiti di moda online, sarà accompagnato da un gruppo di 6-8 artisti scelti tra pittori, fotografi, musicisti, fotografi, registi, stilisti e architetti.
This is BFR from @spacex #dearMoon pic.twitter.com/jZiu1RHqUN
— Yusaku Maezawa 前澤友作 (@yousuck2020) 18 settembre 2018
Gli "astro-artisti" viaggeranno gratis, e trarranno da questa esperienza ispirazione per la propria produzione artistica. La cifra sostenuta da Maezawa (non specificata) basterà, ha detto Musk, a coprire le spese di sviluppo del BFR, complessivamente inferiori ai 5 miliardi di dollari (quasi 4,3 miliardi di euro). Di fatto, l'imprenditore non ha acquistato un posto soltanto, ma l'intero volo.
Il design della capsula ha subito delle modifiche rispetto all'ultima presentazione. Sul secondo stadio, lungo 55 metri, sono state aggiunte tre "pinne" posteriori e due alette anteriori; nella parte sottostante ci sono uno scudo termico scuro e scomparti cargo disposti ad anello interno ai 7 motori.

Tempi stretti. Il BFR non ha mai volato e Musk ha ipotizzato possa effettuare il primo volo orbitale intorno alla Terra senza equipaggio nel 2021. Il 2023 è comunque una scadenza difficile da rispettare, per uno che - come il fondatore di SpaceX - sulle date è fin troppo ottimista. Musk ha ammesso di non essere affatto sicuro di farcela per allora.
Liberiamo la luna! Ma se, a prescindere dalla data, il progetto dovesse prendere forma, si riscriverebbe la storia dei viaggi lunari. Fino a oggi solo 24 persone hanno affrontato missioni lunari, e di questi solamente 12 hanno calcato la superficie del nostro satellite. Tutti astronauti professionisti, americani, bianchi, e tutti maschi. Se l'equipaggio immaginato da Maezawa dovesse essere eterogeneo come preannunciato, non si tratterebbe soltanto di un privato in volo attorno alla Luna; ma di una navicella piena di civili diversi per estrazione, genere, professione, nazionalità.