A poco più di 10 milioni di km dalla Terra, Dimorphos, la luna dell'asteroide Didymos, attende la sonda DART (Double Asteroid Redirection Test) che, il prossimo 27 settembre all'1:14 ora italiana, gli piomberà addosso alla velocità di circa 24.000 km all'ora.
Tutto procede per il meglio: la sonda infatti si trova sulla corretta traiettoria di impatto. Nelle prossime settimane, per ridurre al minimo il margine di errore per la collisione, ci sarà la possibilità di eseguire tre manovre di correzione della traiettoria. L'ultima è prevista per il 25 settembre, circa 24 ore prima dell'impatto: a quel punto si conoscerà la posizione del bersaglio con un margine di errore di soli 2 km. E tutto avverrà sotto gli "occhi" di un satellite italiano.
fatti più in là. Lanciata nello spazio il 24 novembre 2021 con un razzo Falcon 9, DART mostrerà agli scienziati che seguono la missione quali siano gli effetti dell'impatto. Soprattutto, riuscirà DART a deviare Dimorphos dalla sua traiettoria? Si spera di sì, anche se di poco. Questo potrebbe infatti rivelarsi un sistema di difesa planetaria, utile nel caso in cui ci fosse bisogno di deviare un asteroide in linea di scontro con la Terra.
Occhi puntati. L'evento sarà ripreso fino all'ultimo da una macchina di bordo della sonda e da una piccola sonda italiana, LICIACube (acronimo di Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids), realizzata da Argotec con il finanziamento e il coordinamento dell'Agenzia Spaziale Italiana: lo scorso 12 settembre si è staccata da DART per prendere posizione nello Spazio e osservare al meglio l'impatto.
Da Terra saranno diversi i telescopi che cercheranno di seguire l'evento - tra cui il Virtual Telescope Project, con sede in Italia - per tenere d'occhio ogni più piccola variazione dell'orbita dell'asteroide. Negli ultimi giorni DART ha catturato immagini del sistema del doppio asteroide-bersaglio.