Un programma per scovare i pianeti extrasolari è ora utilizzato per la diagnosi precoce dei tumori.
Il cielo tinto di viola visibile da una delle ipotetiche lune dei pianeti del sistema CM Draconis a 48 anni luce da noi. La scoperta di questi pianeti è stata possibile grazie a una tecnologia ora impiegata anche in medicina. Illustrazione: © Olivier de Goursac. |
È quanto accaduto - peraltro casualmente - a una tecnologia messa a punto dagli scienziati dell'Agenzia Spaziale Europea per individuare piccoli pianeti che orbitano intorno a stelle lontanissime, dove la luce emessa dalle stelle nasconde l'immagine dei pianeti più piccoli.
La tecnica combina i segnali di più telescopi contemporaneamente in modo da neutralizzare il segnale mandato dalla stella più luminosa e riuscire a captare quello, molto più debole, dell'eventuale pianeta. Gli astronomi studieranno circa 1000 pianeti e le loro atmosfere per raccogliere i dati che potrebbero anche rivelare la presenza delle cosiddette condizioni per lo sviluppo di eventuali altre forme di vita.
Dai pianeti ai tumori. Questa tecnica è ora applicata, in via sperimentale e con gli opportuni cambiamenti, alla diagnostica precoce dei tumori. I campioni di pelle vengono analizzati, fotografati e ingranditi 10 volte per poi venire esaminato dal computer alla ricerca delle più deboli variazioni di colore tra le cellule. In questo modo i medici saranno in grado di vedere anche piccole variazioni associate alla crescita cellulare che possono essere indice di un melanoma ai primi stadi di sviluppo.
(Notizia aggiornata al 9 febbraio 2004)