Questa è la più chiara e definita immagine che il rover Curiosity ha ripreso delle pendici del Monte Sharp, alto più di 5.000 metri, all’interno del cratere Gale. Il rover si trova alla sua base e da quando è atterrato, nel 2012, sta conducendo analisi del suolo, delle rocce e dell’atmosfera di quest’area. La fotografia è stata ritoccata dalla Nasa, nei colori, così da poter fare un confronto realistico con panorami terrestri: per questo motivo il cielo appare quasi azzurro, mentre nella realtà è molto più rossastro.


La storia del lago. In primo piano, a circa 2-3 chilometri di distanza dal rover, vi sono rocce con grandi quantità di ematite, un minerale composto da ossigeno e ferro. Poco oltre si scorge un’area più pianeggiante composta per lo più da materiali argillosi. Al di là di questa, compaiono delle colline tondeggianti caratterizzate da un alto contenuto di sali a base di solfati.
Quel che è particolarmente interessante è il fatto che tutti gli elementi, sia chimici sia morfologici, fanno pensare che un tempo il cratere Gale fosse un lago profondo ma che questa condizione non durò a lungo. Più indietro si possono infatti osservare colline più chiare, interpretate come aree emerse dal lago e oggi fortemente erose dal vento marziano.


Le perforazioni. Negli ultimi giorni il rover ha proseguito con le attività di perforazione fino a 6 centimetri di profondità, prelevando campioni che ora sta elaborando al suo interno. Purtroppo la Nasa non ha ancora rilasciato indicazioni su quanto trovato nelle due ultime perforazioni, effettuate in aree geologicamente molto interessanti: si pensa però che l'agenzia spaziale americana possa raccontare qualcosa di avvincente il prossimo mese di novembre, quando negli Stati Uniti si terrà un importante convegno di planetologia.

In buona salute. Il rover continua dunque l'esplorazione e nonostante qualche piccolo problema, per lo più risolto, sta portando avanti gli obiettivi che i geologi si erano preposti e presto inizierà a salire le pendici di monte Sharp. In questo modo ripercorrerà la storia del bacino lacustre studiando via via gli strati di roccia dai più antichi ai più recenti.