Un oggetto proveniente dalla Fascia di Kuiper (una gigantesca ciambella di corpi freddi e piccoli, di cui parlammo quando fu oggetto dell'attenzione della sonda New Horizons), che si trovava tra i pianeti giganti più esterni del sistema solare e che stava viaggiando verso il Sole, si è "fermato" temporaneamente lungo la sua strada e si è stabilito vicino ad una famiglia di antichi asteroidi, chiamati Troiani, che ruotano attorno al Sole lungo la medesima orbita di Giove.
È la prima volta che un oggetto simile ad una cometa viene avvistato vicino ad una popolazione di Troiani. L'oggetto in questione fa parte della famiglia dei Centauri: questi assomigliano ad asteroidi, ma possono diventare attivi, cioè può... crescergli una coda come quella delle comete, quando si avvicinano al Sole e la loro superficie viene riscaldata.
Solo hubble poteva! Le fotografie riprese dal telescopio spaziale Hubble della NASA rivelano che l'oggetto mostra in effetti segni di attività simili ad una cometa, in quanto mostra una chioma (cioè una nube di gas e polveri che ricopre il nucleo) e una coda, frutto del rilascio di gas sotto forma di getti. «Solo Hubble poteva rilevare caratteristiche simili, in un oggetto così lontano, con un livello di dettaglio tanto elevato», ha dichiarato il ricercatore capo Hubble Bryce Bolin di Caltech a Pasadena, in California. «Le immagini mostrano chiaramente una coda lunga circa 650.000 chilometri e caratteristiche ad alta risoluzione della chioma».
Come è avvenuta la cattura da parte di Giove? È un evento raro. Sottolinea Bolin: «Il visitatore deve essere entrato nell'orbita di Giove con la giusta traiettoria, ma non è ancora chiaro del tutto come ci sia riuscito». Le simulazioni al computer mostrano che l'oggetto ghiacciato, chiamato P/2019 LD2 (LD2), si è avvicinato a Giove circa due anni fa e la gravità del pianeta ha fatto sì che acquisisse la posizione orbitale del gruppo di asteroidi.
Scoperto da un dilettante. L'oggetto era stato scoperto all'inizio di giugno 2019 dai telescopi Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS) dell'Università delle Hawaii, situati su vulcani estinti. L'astronomo dilettante giapponese Seiichi Yoshida ha informato il gruppo di lavoro di Hubble della possibile esistenza di una nuova cometa e gli astronomi hanno dunque scansionato i dati d'archivio della Zwicky Transient Facility, un'indagine ad ampio campo condotta al Palomar Observatory in California, e si sono resi conto che l'oggetto era chiaramente attivo nelle immagini dell'aprile 2019.
Dopo un'ulteriore serie di verifiche gli astronomi si sono convinti a utilizzare Hubble per dare un'occhiata più da vicino e hanno così identificato la coda, la struttura della chioma, la presenza delle particelle di polvere...
L'inatteso ospite probabilmente non resterà a lungo tra gli asteroidi di Giove. Le simulazioni al computer, infatti, mostrano che, tra un paio di anni, il robusto pianeta spingerà la cometa al di fuori della propria orbita e P/2019 LD2 riprenderà il suo viaggio verso il sistema solare interno, dopo un pit-stop che non era mai stato osservato in nessun altro Centauro.