Una nuova fotocamera montata su satellite ha fotografato per la prima volta una tempesta geomagnetica. E confermato quanto asserivano gli astronauti: le aurore boreali avvengono anche ad altissima quota.
Una sequenza di immagini scattate a diverse ore di distanza: gli elettroni ad alta energia (in rosso e giallo) si avvicinano alla Terra. Il Sole è al centro di ciascuna foto. (Clicca qui per ingrandire l'immagine) Foto: © UCSD/USAF/SMEI. |
Come sanno gli appassionati (e gli abitanti delle latitudini più alte), durante i periodi di eruzione solare, la Terra viene investita da un vento, il cosiddetto vento solare, di protoni ed elettroni. L'effetto, visibile alle alte altitudini, è quello di spettacolari aurore boreali. In genere il campo magnetico terrestre è in grado di proteggerci da quest'enorme tempesta, ma una certa quantità di energia lo attraversa comunque, andando a interagire con il nostro Pianeta. Sono le cosidette tempeste geomagnetiche, in grado di interrompere comunicazioni satellitari, esporre le navicelle spaziali ad alta quota a radiazioni eccessive e danneggiare reti elettriche a terra. Ma anche di produrre le aurore boreali.
Foto “elettroniche”. Recentemente, una fotocamera in orbita, nota con il nome di Solar Mass Ejection Imager, è stata in grado di riprendere per la prima volta le nuvole di elettroni che circondano la Terra e che vengono espulse dal sole durante i periodi di eruzione solare. Le immagini dovrebbero comportare un netto miglioramento delle “previsioni del tempo spaziali” sino a riuscire a prevedere le tempeste geomagnetiche. La fotocamera potrebbe essere utilizzata per esempio per tracciare con precisione le traiettorie del vento solare.
Aurore ad alta quota. Un'altra rivelazione di questo recente strumento è stata l'esistenza di aurore ad alta altitudine, ossia a più di 800 chilometri sopra la terra. Una scoperta che ha sorpreso molto gli scienziati, convinti sino ad ora che la densità delle molecole dell'aria non era abbastanza sufficiente da permettere il fenomeno delle aurore. E confermando quanto da tempo andavano raccontando gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale che orbita a circa 400 km dal suolo, che riferivano di aurore boreali ad alta quota (circa 800 km). Per anni non sono stati creduti, fino alla conferma fotografica.
(Notizia aggiornata al 15 dicembre 2003)