È un mestiere per pochi, che richiede un anno di selezioni e 4 di addestramento. Ma è uno dei più affascinanti e innovativi. E che ancora oggi, nell'era di calciatori, tronisti e veline rimane uno dei sogni più gettonati tra i bambini. Ma come si diventa astronauti? Qual è il percorso da intraprendere per andare nello Spazio? E quali sono le qualità da avere per entrare nelle fila dell'Agenzia Spaziale Italiana e in quella europea (ESA)?
Lo abbiamo chiesto direttamente a un astronauta italiano, Luca Parmitano, in collegamento Skype da Houston (USA), durante l'incontro di Focus a Perugia nell'ambito di Panorama d'Italia. Tra gli ospiti anche Marco Carrano, istruttore ESA/Argotec, e Gianluca Ranzini, giornalista di Focus.
L'addestramento a Terra è fondamentale per imparare a gestire qualunque emergenza in orbita, ha spiegato @astro_luca: per le avarie "previste" esistono specifiche procedure, ma è in quelle imprevedibili, come il guasto che ha interessato la sua tuta durante la seconda EVA (il 16 luglio 2013) che emerge l'utilità della preparazione ricevuta.
Un bagaglio essenziale. Grazie al training effettuato, Luca Parmitano è riuscito a ritrovare a memoria la strada verso l'airlock, con il casco invaso dall'acqua, gli occhi e le orecchie coperti e i collegamenti con la Terra momentaneamente azzerati. Per giunta, completamente al buio, perché il Sole tramontò proprio durante l'incidente. Quell'esperienza, ha ricordato @astro_luca, è stata in realtà positiva: ha permesso di mettere a punto strategie e migliorie che faranno sì che non si ripeta più per nessuno, d'ora in avanti.
La preparazione. Per chi vuole diventare astronauta, hanno spiegato Parmitano e Carrano, il background da pilota militare è estremamente utile, garantisce il sangue freddo per fronteggiare le emergenze. Le altre doti richieste? Una laurea in una disciplina scientifica, un'età compresa tra i 27 e i 37 anni, un brevetto da sub (obbligatorio per tutti, ed essenziale per gli addestramenti subacquei), e un'estrema adattabilità: non tutto si può prevedere, e compito di un astronauta è riuscire a gestire ogni situazione.
L'esempio migliore. Le giovani generazioni di astronauti trovano in Luca Parmitano un punto di riferimento: il cosmonauta sta lavorando a Houston come collegamento tra ESA e NASA, ma anche come "Capcom" (Capsule communicator, ossia il radiofonista che fa da contatto tra gli astronauti sulla ISS e gli ingegneri del centro di comando Nasa a Houston). Inoltre, sta aiutando a mettere a punto nuovi esperimenti orbitali per le future missioni spaziali: quelle altrui e in futuro, chissà, anche la propria.