Il principio di funzionamento del “planetario” (in realtà il nome dell’apparecchiatura usata per proiettare l’immagine delle stelle sulla cupola che copre la sala) è quello di un proiettore di diapositive. È costituito da due sfere che hanno all’interno potenti lampade: la luce passa attraverso “finestrine” e proietta sul soffitto punti luminosi che, con un’opportuna messa a fuoco, rappresentano le stelle visibili a occhio nudo. Un congegno, una sorta di “copertura”, impedisce che gli astri siano proiettati sotto l’orizzonte, sul pavimento. Ci sono altri proiettori per riprodurre il moto degli astri: sole, luna e pianeti. Le stelle sono fisse l’una rispetto all’altra, ma si può ricreare il moto apparente della volta celeste dovuto alla rotazione della Terra. Le sfere del planetario (per l’emisfero nord e sud) riproducono tutta la volta celeste, quindi basta regolarle per riprodurre questa rotazione delle stelle, oppure per proiettare la porzione di cielo con le costellazioni caratteristiche della stagione. Si può anche stabilire la latitudine da cui osservare il cielo.