La cometa di Natale si chiama C/2013 US10 Catalina e si sta avvicinandosi alla Terra. Non sarà facile vederla a occhio nudo, ma con un piccolo telescopio o un binocolo sarà ben visibile: nella rubrica del prossimo mese ospiteremo le foto che gli appassionati scatteranno, con i loro strumenti o grazie ai teleremoti. Nei primi giorni di dicembre sarà discretamente alta in prossimità dell'alba, ma in seguito, nella seconda parte del mese, sarà ben osservabile già in piena notte.
La Luna. Questo mese la Luna è nuova l'11 e piena il 25, come a novembre. Sempre affascinante da osservare anche con un piccolo cannocchiale, ecco ancora dal collaboratore della Sezione Luna UAI, Bruno Cantarella, uno splendido "lago" lunare che rivela tutte le asperità del nostro satellite, che anche questo mese propone interessanti avvicinamenti ai principali pianeti, nel cielo del mattino, e torna a occultare la luminosa Aldebaran.
La danza con Aldebaran inizia il 23 dicembre ed è visibile da tutta Italia: la Luna incrocerà la sua posizione, nascondendola alla vista, dalle 18:05 alle 20:08. Alpha Tauri (Aldebaran) è una gigante arancione 500 volte più luminosa del Sole, 1,7 volte più grande della nostra stella, a 66 anni luce di distanza - mentre la Luna, minuscola al suo confronto, si trova ad "appena" 400.000 km circa da noi. Il nostro satellite, illuminato al 96% (a due giorni dalla fase di Luna piena), occulterà Aldebaran iniziando da est, cioè dal lato scuro; la stella ricomparirà a destra, a ovest (la parte illuminata), approssimativamente a metà del disco lunare: vedi anche la gallery qui sopra.
Il solstizio d'inverno. Il solstizio quest'anno cade il 22 dicembre, esattamente alle 05:48. Se vi state chiedendo perché il 22 e non il 21 (come studiamo a scuola), ebbene un motivo c'è: con il calendario vigente, il gregoriano (un sistema di calcolo cronologico arbitrario, come tutti i calendari), ogni anno il punto di altezza (declinazione) minima del Sole ritarda di 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. L'anno bisestile, con un giorno in più ogni 4 anni, rimette a posto le cose rispetto all'orbita della Terra attorno al Sole, ma con quella "deriva" capita che la data risulti mobile per via degli inevitabili arrotondamenti, così il solstizio talvolta è il 21, talvolta il 22.
I pianeti. Dopo quasi un anno Venere torna a essere visibile la sera, dopo il tramonto, anticipando sempre più il suo tramonto rispetto al Sole, a ovest, e diventando così sempre meglio osservabile, per quanto comunque molto basso nell'orizzonte occidentale. Inconfondibile nella sua luce giallo-paglierina. All'inizio del mese è nella Vergine, dal 12 attraversa la Bilancia, alla fine del mese si troverà al limite con lo Scorpione, quando tornerà a essere visibile nel cielo dell'alba, a est.
Al telescopio, anche se piccolo, d'inverno le tenue nubi del pianeta sono ben visibili.
Marte, nelle ultime ore della notte, prima dell'alba, lo troviamo nella Vergine. Il 21 dicembre sarà in congiunzione con Spica, la stella più luminosa della Vergine. Giove, nella seconda parte della notte, è nel Leone, al di sopra di Marte: eccolo, in una stupenda immagine scattata alla fine di novembre. Saturno sarà visibile alla fine del mese nel cielo orientale (a est), tra le luci dell'alba.
A fine dicembre, al mattino, vedremo dunque allineati ben 4 pianeti: Saturno, Venere, Marte e Giove.
15 dicembre, 22:00, il cielo d'oriente. Per identificare le costellazioni di questo mese cercate, nel cielo di sud-est, la figura inconfondibile della costellazione di Orione: un rettangolo formato da 4 stelle brillanti, tutti soli giganti, e nel centro 3 stelle perfettamente allineate (la Cintura di Orione). Sotto la cintura, la tenue nebulosità al centro della spada, è M42, una nube di idrogeno ed elio a 1.300 anni luce dalla Terra, dove stanno nascendo nuove stelle. Guidati da Orione è facile identificare le costellazioni vicine. Partendo da Betelgeuse (Alfa Orionis, in alto a sinistra nel rettangolo), verso est troviamo Procione, la principale della costellazione del Cane Minore. Più in alto e più a est di Procione, la costellazione dei Gemelli, con Castore e Polluce. Più in alto rispetto a Orione troviamo Capella, la stella alfa dell'Auriga, mentre più in alto e verso ovest troviamo Aldebaran e da quest'ultima, un po' più in alto, è facile trovare i due giovani ammassi di stelle neonate, le Iadi e le Pleiadi, visibili anche a occhio nudo.
Nella direzione opposta, ossia in basso verso l'orizzonte, seguendo l'allineamento delle tre stelle della Cintura di Orione troviamo l'astro più luminoso del nostro cielo: Sirio, stella alpha del Cane Maggiore.
Sirio è la stella dei record: è la più luminosa del cielo notturno (Giove, Venere e Marte possono superarla, ma non sono stelle...) e, tra quelle visibili a occhio nudo, è la più vicina nel cielo boreale (ossia a nord dell'equatore), a 8,6 anni luce di distanza dalla Terra. È un sole bianco-azzurro con massa doppia del Sole e 25 volte più luminoso della nostra stella: "bianco" per via della temperatura della sua fotosfera, che si stima attorno ai 10.000 °C (circa il doppio della temperatura della fotosfera del Sole). È in realtà un sistema binario composto da una piccolissima nana bianca (Sirio B, oggi il "cuore" di una stella ormai morta che si sta lentamente raffreddando ma che 240 milioni di anni fa, al momento della nascita del sistema, era una stella azzurra con una massa doppia di Sirio A) che ruota intorno alla principale in orbita fortemente ellittica in 50 anni.
15 dicembre, 22:00, il cielo d'occidente. Verso ovest le stelle più brillanti sono quelle delle costellazioni estive, che stanno scomparendo sotto l'orizzonte. Si riesce ancora a scorgere il Cigno, Vega e Altair stanno scomparendo e in condizioni molto favorevoli, in assenza di inquinamento luminoso, si può ancora vedere il luminoso ramo della Via Lattea. Pesce Australe e Capricorno sono composte da stelle deboli, a parte Fomalhaut, la bianco-azzurra stella alfa del Pesce Australe, che però è sempre molto bassa sull'orizzonte per essere facilmente notata. Sono invece alti nel cielo il Cefeo, Cassiopea e il Perseo. Un'occasione per ammirare l'ammasso doppio del Perseo: due ammassi stellare aperti, che si possono intravedere a occhio nudo come piccole nebulosità. Verso nord, alla minima altezza sono invece l'Orsa Minore e il Dragone, area dove con un telescopio (o un teleremoto) si possono vedere molte galassie. Tornando con lo sguardo verso ovest, sopra il Cigno splendono le stelle di Cefeo e a sud-ovest quelle di Pegaso e Andromeda: e in condizioni ideali possiamo vedere anche a occhio nudo la galassia gigante più vicina a noi (circa 2 milioni di anni luce), M31, in Andromeda.
Telescopi remoti, stelle cadenti e Stazione spaziale. Nelle settimane a cavallo del novilunio (11 dicembre) avremo buone condizioni per osservare "stella cadenti", anche se la luminosità media delle meteore è più contenuta rispetto ad altri periodi dell'anno. La corrente meteorica principale del mese è quella delle Geminidi, particolarmente evidente tra il 10 e il 15 dicembre, comparabile per quantità e brillantezza delle stelle cadenti a quella delle Perseidi di agosto.
La maggior frequenza dovrebbe verificarsi nella seconda parte della notte del 13-14 dicembre e dopo il tramonto del 14 dicembre. Le vedremo irradiarsi da un'area poco a nord-ovest di Castore (vedi sopra, il cielo d'oriente). Per altre info fate riferimento al sito dell'Unione astrofili italiani.
La Stazione spaziale internazionale è sempre visibile. Luminosa come Giove, attraversa tutto il cielo in pochi minuti. In queste pagine dell'Unione Astrofili Italiani trovate una guida completa e rigorosa per identificarla nel cielo quando transita sopra l'Italia, mentre Heavens Above mostra su quale porzione di Terra sta viaggiando istante per istante e propone affascinanti visualizzazioni 3D del panorama visto dalla Iss.