Il 2019 è un anno record per il Sole: è al minimo della sua attività e nel corso dell'anno è rimasto senza macchie per 277 giorni (dato aggiornato al 23 dicembre). Il precedente record dell'Era spaziale (ufficialmente inaugurata il 4 ottobre 1957 con il lancio dello Sputnik) era del 2008, quando il Sole rimase senza macchie per 268 giorni, durante il minimo solare del 2008-2009. Prima dell'Era spaziale il record è invece del 1913, che ne ebbe 311.
Il minimo solare è una parte normale dei cicli solari, che durano 11 anni. Gli ultimi due minimi (2008-2009 e 2018-2019) sono stati lunghi e di calma profonda. Per quel che ne sappiamo oggi non ci sono motivi di preoccupazione: non si prevedono particolari ricadute per il Pianeta, anche se c'è chi ritiene che con il Sole al minimo le temperature sono mediamente più basse. Non è un'ipotesi facile da verificare: il sistema climatico della Terra è decisamente complesso e potrebbe rispondere con troppa lentezza.
Su altri versanti, una possibile conseguenza è la maggiore esposizione della Terra alla radiazione cosmica, filtrata quando il Sole emette grandi quantità delle sue particelle - questo potrebbe interessare chi vola a lungo in alta quota. Inoltre, un Sole debole emette una minore dose di raggi nell'ultravioletto e questo fa sì che l'atmosfera terrestre superiore (l'esosfera) si raffreddi e si contragga: abbassandosi, può causare una perdita di quota dei satelliti.
Previsioni. Per i ricercatori dello Space Weather Prediction Center (NOAA/NASA), che studiano l'andamento dei cicli solari, l'attuale minimo solare raggiungerà il suo punto più profondo (calma piatta) nell'aprile del 2020, con un margine di errore di 6 mesi. Poi l'attività dovrebbe riprendere per arrivare al nuovo massimo nel luglio del 2025. Ciò significa che questo periodo di bassa solare potrebbe continuare ancora per qualche tempo e magari superare il record del 1913.