L’iperspazio è un’invenzione fantascientifica degli anni Trenta. Vent’anni prima Albert Einstein aveva dimostrato che la massima velocità possibile è di 300 mila chilometri al secondo, e questo significava che un’astronave avrebbe impiegato anni per raggiungere anche le stelle più vicine: in pratica, la scienza proibiva le avventure spaziali. Allora alcuni scrittori ebbero l’idea di far viaggiare le astronavi in una “dimensione” alternativa, nella quale la velocità della luce non fosse più un limite, e chiamarono iperspazio questa dimensione. Dal punto di vista della fisica, però (tralasciando le costruzioni teoriche puramente geometriche, che contemplano più di tre dimensioni), non esiste conferma dell’esistenza di spazi diversi da quello che conosciamo.