Per descrivere la pericolosità di un eventuale impatto di un asteroide o di una cometa (i cosiddetti NEO, Near-Earth object, come sono chiamati gli oggetti che potrebbero colpire la Terra), si utilizza la cosiddetta Scala di Torino.
La scala di Torino classifica e misura immediatamente la pericolosità di un eventuale impatto previsto contro il nostro pianeta, combinando la probabilità statistica e il potenziale danno derivato dall'energia cinetica sprigionata dall'impatto stesso.
Da 0 a 10
La Scala Torino usa valori da 0 a 10, in ordine crescente. Con lo 0, vengo indicati oggetti con una possibilità quasi nulla di collisione con la Terra, o con effetti eventualmente comparabili a quelli assai comuni del normale pulviscolo spaziale. Un valore di 10 indica una collisione certa, con effetti su larga scala tali da precipitare il pianeta in un disastro globale. È espressa solo con numeri interi: non sono quindi usati valori frazionali o decimali.
Perché Torino?
La scala fu proposta nel giugno 1999, dal fisico statunitense Richard Binzel a un convegno di planetologia a Torino e dalla città piemontese prese il suo nome.
La scala usa anche dei colori per essere facilmente comprensibile.