Se siete tra coloro che non hanno sofferto il lockdown sappiate che la NASA ha un'occasione per voi: da qualche mese l'agenzia spaziale cerca uomini e donne tra i 30 e i 55 anni disposti a farsi rinchiudere da 45 giorni a 1 anno in ambienti a totale isolamento, simili a quelli delle navette spaziali o dei moduli che verranno utilizzati dai primi coloni su Marte, in gruppi da 4 a 6 persone di diverse nazionalità.
L'obiettivo, però, non è quello di formare aspiranti astronauti o coloni, ma di studiare le dinamiche relazionali e psicologiche che si creano all'interno di un gruppo di persone costrette a una lunga coabitazione.
Durante la permanenza nei loro piccoli mondi i volontari dovranno svolgere un gran numero di attività, reali e simulate, in base a precisi piani stabiliti a priori, e per l'intero periodo saranno monitorati da medici e psicologi, che potranno così collezionare dati su molte delle situazioni che possono venire a crearsi durante le missioni.
I candidati devono rispondere a requisiti che variano a seconda del programma a cui vorrebbero accedere: in qualche caso si tratta di requisiti semplici (buona salute, non fumatore...), in altri l'ammissione è decisamente complessa (conoscenza di inglese e russo scritti e parlati quando i test si svolgono in Russia, esperienze militari, competenze tecniche di alto livello...). Il lavoro è pagato, precisa la NASA, con un livello di retribuzione variabile in base a diversi fattori. Passata la selezione, nel caso in cui l'emergenza covid non fosse completamente risolta i volontari dovranno sottoporsi a due settimane di quarantena, in totale isolamento.