Allo studio un sistema per viaggiare nello Spazio spinti da un vento di ioni. In 90 giorni si va e torna dal pianeta rosso.
Una boa spaziale al largo di Giove. |
Il cuore del progetto è un sistema di spinta noto all'uomo fin dalla notte dei tempi, e cioè quello della vela.
Vento (spaziale) in poppa.Robert Winglee e il suo team pensano infatti di utilizzare una stazione spaziale come base su cui installare un generatore di particelle elettricamente caricate, o ioni; tali particelle, convogliate in un unico grande fascio, andrebbero a urtare contro una vela magnetica montata su una navicella spaziale. Le carica repulsiva delle particelle, interagendo con il campo magnetico della vela fornirebbe al vascello cosmico la spinta per avanzare.
Regate tra le stelle. Secondo i progettisti, la velocità del velivolo aumenterebbe con le dimensioni del fascio di particelle: un fascio di 32 metri di diametro potrebbe far viaggiare il mezzo a 11,7 km al secondo (poco più di 42 mila km/h.) A questa velocità, calcolando la distanza media tra la Marte e la Terra, ci vorrebbero circa 76 giorni per compiere il viaggio. Ma ottimisticamente i ricercatori affermano che ci sono margini di miglioramento.
Alla fine del percorso, un altro generatore di particelle fornirebbe la contro-spinta necessaria per arrestare la corsa del mezzo, e allo stesso tempo fornirebbe il “vento spaziale” per il ritorno.
Con il sistema di Winglee le sonde spaziali saranno più piccole e leggere perché non avranno bisogno di potenti motori e scorte di carburante.
Boe cosmiche. Una rete di stazioni spaziali dislocate in vari punti del cosmo ed equipaggiate con generatori di ioni, renderebbe possibili viaggi in tutta la galassia. Le stazioni più vicine al Sole potrebbero ricavare l'energia necessaria al proprio funzionamento da pannelli fotovoltaici, mentre quelle più lontane verrebbero alimentate con energia nucleare.
La Nasa ha dimostrato interesse nel progetto e ha finanziato con 75.000 dollari un primo studio della durata di 6 mesi. A patto di trovare tutti i necessari fondi, e si parla di milioni di dollari, i primi esperimenti potrebbero essere portati a termine entro 5 anni.
(Notizia aggiornata al 25 ottobre 2004)