Poco prima di precipitare all'interno di Saturno, dopo quasi 13 anni di ricerche trascorse attorno ad esso, la sonda Cassini dell'Agenzia Spaziale Europea e della NASA ha realizzato una serie di immagini che sono state assemblate in questi giorni e hanno permesso di ottenere un'immagine simbolica e rappresentativa di quel che è stata la missione. Insomma, una foto d'addio in piena regola.
Il 13 settembre la macchina fotografica grandangolare della sonda ha acquisito 42 immagini dell'intero pianeta, dei suoi principali anelli e di alcuni satelliti: Prometeo, Pandora, Janus, Mimas ed Encelado (guarda anche la foto annotata). Le immagini poi sono state assemblate in un mosaico che mostra Saturno nei suoi colori naturali.
Un addio difficile. Robert West, responsabile delle immagini del gruppo di scienziati di Cassini al Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena ha detto: «Quel che ci ha dato Cassini è davvero unico è spettacolare: dall'analisi delle più piccole particelle che costituiscono gli anelli, ai nuovi paesaggi di Titano ed Encelado, fino alle scoperte realizzate sul pianeta stesso».
Elizabeth Turtle, del gruppo di lavoro di West ha aggiunto: «È stato molto difficile dire addio alla sonda in quanto ci eravamo abituati a ricevere quotidianamente immagini e informazioni provenienti dal sistema di Saturno e ogni volta c'era realmente qualcosa di nuovo da imparare».
Che storia! Lanciata nel 1997 la sonda Cassini ha orbitato attorno a Saturno dal 2004 al 15 settembre 2017.
All'inizio delle 2015 una sonda, la Huygens, che era rimasta aggrappata alla navicella principale è scesa su Titano, l'unico satellite del sistema solare a possedere laghi, fiumi, montagne e anche un atmosfera che ricorda quella della Terra anche se l'elemento che condensa e piove sulla superficie non è acqua bensì metano.