Il 30 novembre 2016, grazie a una piccola spinta gravitazionale impressa da Titano, la sonda della Nasa Cassini entrerà nella prima fase dello "sprint finale" della sua missione. Fino al 22 aprile 2017, compirà 20 orbite molto inclinate sopra e sotto i poli di Saturno - una ogni 7 giorni - tuffandosi, lungo la strada, in una regione inesplorata appena oltre l'estremità più esterna degli anelli principali.
Un assaggio di molecole. Attraverso due strumenti la sonda tenterà di analizzare direttamente le particelle di gas che si trovano vicino agli anelli. Nelle prime due orbite, Cassini attraverserà il debolissimo alone di particelle formato da micrometeoriti tra le lune Giano ed Epimeteo; tra marzo e aprile invece si avventurerà al limitare (ma comunque a 7.800 km di distanza), dell'anello F, che marca l'estremità esterna del principale complesso di anelli del gigante gassoso.
Agenda fitta. La sonda inizierà a inviare immagini degli anelli a dicembre, con una risoluzione maggiore di 1 km per pixel, la più dettagliata mai ottenuta dall'inizio della missione nel 2004. A marzo attraverserà l'ombra di Saturno e osserverà il sistema di anelli retroilluminato dal Sole. Questa danza orbitale porterà Cassini a transitare fino a 90.000 km dalla copertura nuvolosa del pianeta: sarà solo un anticipo della vicinanza che la sonda sperimenterà quando finirà nell'atmosfera del gigante, il 15 settembre 2017.