Spazio

Il "gran finale" di Cassini

La NASA ha deciso le operazioni che la sonda Cassini realizzerà da qui al 15 settembre, data decisa per la fine della missione. In quel giorno precipiterà nell'atmosfera di Saturno. Dopo 13 anni di incredibili scoperte.

Dopo 20 anni nello spazio e 13 di esplorazione di Saturno, degli aneli che lo bordano e dei suoi satelliti, la sonda Cassini ha iniziato la fase finale della sua attività. La NASA ha deciso quali saranno i passi che la sonda eseguirà da qui al 15 di settembre di quest’anno, quando la sonda verrà fatta precipitare all'interno delle dell'atmosfera di Saturno.

Il prossimo 26 aprile Cassini inizierà una serie di passaggi ravvicinati agli anelli del pianeta fino a portarla il più vicino possibile ad essi. “Mai sonda lanciata dall'uomo realizzerà quello che si spera possa riuscire a compiere per ben 22 volte. Passaggi sempre più ravvicinati agli anelli del pianeta rendono speranzosi gli scienziati di poter comprendere molti elementi su come si formarono i grandi pianeti del sistema solare e come si evolsero nel tempo”, ha detto Thomas Zurbuchen, responsabile delle missioni scientifiche presso la NASA.

Il passaggio di Cassini tra il pianeta e gli anelli non è un'operazione semplice: i granelli di polvere e ghiaccio di cui sono fatti gli anelli potrebbero danneggiare la sonda. Per questo motivo il primo passaggio sarà eseguito sfruttando la grande antenna della sonda come una sorta di scudo: valutati gli eventuali danni la NASA deciderà quali strumenti esporre nei passaggi successivi.

Una rappresentazione di come potrebbe essere un paesaggio di Titano. Laghi, fiumi e mari sono composti di metano ed etano © NASA

Un’enciclopedia di scoperte. Le scoperte che Cassini ha realizzato dalle 2004 ad oggi sono innumerevoli e difficilmente riassumibili in poche righe.

Certamente tra quelle che hanno colpito di più i ricercatori è l'immenso oceano che ricopre il satellite Encelado (una delle lune) che a sua volta è ammantato da una coltre di ghiaccio da cui fuoriescono imponenti getti di vapore acqueo accompagnato da numerose molecole organiche.

Un'altra scoperta del tutto inaspettata fu la presenza di mari, fiumi e laghi di metano che ricoprono la luna Titano, sulla quale, nelle 2015, scese la sonda Huygens dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e di quella europea (ESA), che era rimasta aggrappata a Cassini durante il viaggio interplanetario.

Geyser fuoriescono da Encelado, un satellite di circa 500 chilometri di diametro che nasconde un oceano dove potrebbe esserci vita © NASA

Una nuova missione. Ora la sonda Cassini, pur essendo ancora in buone condizioni, ha terminato la riserva di propellente che le permetteva di modificare le orbite e di avvicinarsi ai satelliti e al pianeta. La NASA ha preferito farla precipitare all'interno di Saturno anziché lasciare che possa precipitare fra decine o centinaia di anni su qualche satellite ed eventualmente contaminarlo.

Gli esagoni scoperti e studiati al Polo Nord di Saturno sono uno dei più grossi misteri scoperti da Cassini © NASA

Ma l'inizio delle manovre che la porteranno alla sua morte è in qualche modo come l'inizio di una nuova missione.

I 22 passaggi tra l'anello D (quello più interno) e il pianeta consentiranno a Cassini di raccogliere dati sulla struttura interna di Saturno e sull’origine dei suoi anelli.

Gli strumenti della sonda per la prima volta rileveranno la composizione dei gas che costituiscono l’atmosfera del pianeta gassoso. Le fotocamere realizzeranno scatti ravvicinati delle nubi che avvolgono il pianeta e dei suoi anelli più interni.

La procedura che porterà Cassini a questa fase finale chiamata “The Grand Finale”, il gran finale in italiano, verrà inviata alle computer di bordo il prossimo 11 aprile. Le manovre prevedono che il 22 aprile si avvicinerà per l'ultima volta alla luna Titano. Quindi, dopo aver sorvolato più volte gli anelli ed aver attraversato il piano attorno al quale orbitano, la sonda inizierà la discesa all'interno dell'atmosfera di Saturno, una discesa che permetterà di raccogliere il maggior numero di informazioni sulla sua composizione. Poi le temperature elevate porteranno alla distruzione di Cassini.

6 aprile 2017 Luigi Bignami
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