L’analisi di una grande quantità di dati raccolti nel corso di 60 anni di osservazioni, sia con strumenti basati a terra sia nello spazio, ha permesso a un team internazionale di astronomi di scoprire una fonte insolita di luce – denominato con la sigla , SDSS1133 - in una galassia nana, Markarian 177, situata a circa 90 milioni di anni luce di distanza in direzione della costellazione dell’Orsa Maggiore. Le strane caratteristiche di questo oggetto fanno pensare che si tratti di un buco nero supermassiccio che è stato espulso dalla sua galassia a seguito dell’interazione con un altro buco nero gigante probabilmente nel corso della una fusione tra due galassie.
Un’ipotesi alternativa. Ma non si tratta dell’unica ipotesi sull’origine di SDSS1133. Potrebbe infatti trattarsi di ciò che è rimasto di una stella massiccia chiamata Blue Luminous Variable (variabile blu luminosa, LBV), che è esplosa come una supernova. Queste stelle, nelle fasi terminali della loro evoluzione, sono soggette a eruzioni episodiche che espellono grandi quantità di materia nello spazio prima della loro esplosione. Interpretata in questo modo, SDSS1133 rappresenterebbe la LBV con il più lungo periodo di eruzioni mai osservato che ha preceduto la sua esplosione come supernova nel 2001. Questa seconda ipotesi sarebbe supportata dai dati raccolti dall’osservatorio orbitante Swift, che ha rilevato che l’emissione di radiazione ultravioletta da SDSS1133 non è cambiata nel corso di 10 anni, un comportamento tipico dei giovani resti di supernova.
L'analogo più vicino nella nostra Galassia è il massiccio sistema binario Eta Carinae, distante da noi circa 7.500 annil luce, che include un LBV circa 90 volte più massiccia del Sole. Tra il 1838 e il 1845, il sistema ha subito un’esplosione che espulso almeno 10 masse solari e ne ha fatto la seconda stella più luminosa del cielo. Una seconda eruzione più piccola fu osservata nel 1890.
Per analizzare in dettaglio SDSS1133 sono state pianificate osservazioni con il Cosmic Origins Spectrograph (COS) a bordo del telescopio spaziale Hubble per l’ottobre del prossimo anno.
Nel breve filmato seguente la simulazione dell’espulsione del buco nero a seguito dell’interazione tra due galassie.