Blue Origin, società aerospaziale privata fondata da Jeff Bezos (Amazon) che si propone di portare turisti nello spazio, ha completato con successo il quinto test di volo utilizzando lo stesso razzo. Con questo test la società doveva sperimentare il sistema di salvataggio della capsula che ospiterà piloti e turisti.
A differenza dei Soyuz e dei Saturno 5 (che portò gli uomini sulla Luna), che hanno (o avevano) un razzo in cima alla capsula, che entrava in funzione in caso di avaria, il sistema (rivoluzionario) scelto da Blu Origin è di avere il razzo all'interno della capsula.
Ritorno a Terra. La prova prevedeva che dopo 45 secondi dal lancio, a 5.280 metri di quota, la capsula si sarebbe dovuta staccare dal vettore e, grazie al proprio motore, allontanarsi.
Tutto ha funzionato a dovere: a distanza di sicurezza il motore di salvataggio si spento e si aperti i paracadute per il rientro in sicurezza.
Se a bordo ci fossero stati equipaggio e turisti, e ci fosse stata una reale emergenza, tutto sarebbe andato per il meglio. Ma c'è di più.
Anche il vettore, il New Shepard, è tornato a Terra in condizioni perfette. Si pensava invece che, dopo il distacco della capsula, sarebbe caduto senza controllo.
Già in un precedente test Blue Origin aveva superato le aspettative, facendo rientrare in perfette condizioni la capsula frenata da due paracadute, anziché tre.
«Un sistema di fuga della capsula è indispensabile in un lancio verso lo spazio», commenta Jeff Bezos, «perché dà maggiore sicurezza a passeggeri ed equipaggio: in caso di problemi, il nostro sistema sembra dare risultati eccellenti.» Bezos non ha però reso noto se ci saranno altri voli di prova o se il prossimo lancio - previsto per il 2017 - porterà i primi turisti nello spazio.