Rocket Lab, una società spaziale privata che fornisce servizi di lancio e progettazione di satelliti spaziali, con alle spalle numerosi lanci di successo, si sta preparando per la sua prima missione su un altro pianeta. In autunno, infatti, due sue sonde saranno poste a bordo del razzo New Glenn della compagnia privata Blue Origin, per iniziare il loro viaggio di 11 mesi verso Marte. Prima di approfondire gli obiettivi di queste due sonde marziane, vale forse la pena spendere qualche parola su New Glenn.
Si tratta del nuovo razzo di Blue Origin, la società spaziale di Jeff Bezos (il fondatore di Amazon) che fino ad oggi si è dedicata al lancio di satelliti (per creare una nuova rete Internet) e al razzo New Shepard (che porta una navicella con astronauti a bordo fino a circa 100 chilometri di quota). New Glenn potrà avere due o tre stadi (in questo caso sarà alto 95 metri), con il suo primo stadio alimentato da sette motori a metano e ossigeno liquido.
Riutilizzabile. Come New Shepard anche New Glenn sarà riutilizzabile e sarà in grado di effettuare un atterraggio verticale su una piattaforma progettata allo scopo. Questo razzo (a partire dal 2029, secondo i programmi) servirà anche per trasportare Blue Moon, il lander che dovrebbe portare astronauti sulla Luna. Al momento il razzo non ha mai volato e il suo primo lancio ufficiale servirà proprio per portare le due sonde di Rocket Lab su Marte.
Le due navicelle gemelle che verranno lanciate verso Marte si chiamano Blue e Gold e negli ultimi giorni hanno lasciato lo stabilimento di produzione di sonde spaziali della Rocket Lab a Long Beach, in California, per dirigersi verso la Space Coast della Florida. Qui verranno agganciate al razzo e dopo una ventina di giorni per le ultime prove di collaudo saranno pronte per essere spedite verso il Pianeta Rosso. La missione, voluta dalla NASA, è denominata "Escape and Plasma Acceleration and Dynamics Explorers" (EscaPADE) ed è la "prima missione scientifica orbitale multi-veicolo spaziale verso il Pianeta Rosso". Non esiste ancora una data precisa di lancio, ma questo dovrebbe avvenire tra settembre ed ottobre 2024.
Lo scopo principale della missione è esaminare le interazioni tra il vento solare e l'atmosfera marziana. In particolare verranno studiati due complessi fenomeni. Il primo, lo sputtering, vede le particelle che compongono il vento solare colpire le particelle dell'atmosfera marziana e… andarsene. Un po' quello che succede quando una biglia da biliardo ne colpisce un'altra.
Scontri tra campi elettrici. L'altro fenomeno è chiamato "fuga ionica" e si verifica quando una particella che arriva dal Sole con un proprio un campo elettrico si scontra con una particella e il relativo campo elettrico marziano. Sapere di più su questi effetti darà agli scienziati una migliore comprensione di come l'atmosfera marziana si sia evoluta nel tempo fino a diventare inabitabile e incapace di sostenere acqua liquida sulla superficie.