Bennu è uno degli asteroidi che ruotano attorno al Sole nella Fascia Principale, ossia tra Marte e Giove. È stato studiato per circa due anni dalla sonda OSIRIS-Rex della NASA che non solo gli ha… girato attorno, ma vi si è anche appoggiato per prelevare campioni di suolo che ora sta riportando a Terra: l'atterraggio è previsto per il 24 settembre 2023.
Perché si studia? L'asteroide ha un diametro di circa mezzo chilometro e da diversi anni è oggetto di ricerche da parte di astronomi perché la sua la traiettoria potrebbe portarlo molto vicino al nostro pianeta nei prossimi secoli. Ed è così che alcuni scienziati, grazie anche ai dati ottenuti dalla sonda NASA, sono riusciti a definire meglio il percorso futuro dell'asteroide.
Spiega Kelly Fast, program manager per il Near-Earth Object Observations Program presso la sede della NASA a Washington, che ha il compito di studiare e tenere sotto controllo gli asteroidi pericolosi per la Terra: «La missione OSIRIS-REx ci ha fornito una straordinaria opportunità per perfezionare e testare i modelli che noi utilizziamo, aiutandoci a prevedere meglio dove sarà Bennu quando si avvicinerà alla Terra tra più di un secolo da oggi».
Le due date a rischio. La ricerca ha individuato due "momenti" che, in una certa misura, preoccupano: l'anno 2300, nel corso del quale le probabilità che Bennu possa scontrarsi con la Terra saranno di circa 1 su 1.750 o dello 0,057%; e il 24 settembre 2182, che gli scienziati hanno definito come "data singola più significativa" in termini di impatto potenziale, quando le probabilità saranno di 1 su 2.700 o circa dello 0,037%. Sono numeri che vanno letti buon senso, se non con un certo distacco: prima di tutto perché si tratta di probabilità ragionevolmente basse e in seconda battuta perché alcune variabili che potrebbero mettere in discussione queste conclusioni.
Un primo elemento di variabilità è costituito dal passaggio previsto per il 2135, quando l'asteroide, che certamente non impatterà con il nostro pianeta, potrebbe subire un'alterazione della sua traiettoria (a causa della gravità terrestre) con effetti non proprio favorevoli per la Terra. Un'altra considerazione è suggerita dalla circostanza che l'asteroide, quando si avvicina al Sole, tende a riscaldarsi più su un lato che sull'altro, accumulando energia che, successivamente, al momento del rilascio, determina una piccolissima spinta che può cambiare la traiettoria dell'asteroide (è l'effetto Yarkovsky).
Staremo a vedere...
Non succede, ma se succede... Sebbene le probabilità che colpisca la Terra siano molto basse, Bennu rimane uno dei due asteroidi conosciuti più pericolosi nel nostro sistema solare, insieme a un altro asteroide chiamato 1950 DA. Questi oggetti vanno costantemente tenuti sotto controllo, perché un loro impatto con la Terra sarebbe catastrofico per l'umanità intera.