L'alone luminoso sui toni del verde e del rosso che avvolge la Terra come una coperta in questo video girato dalla ISS, potrebbe sembrare un'aurora boreale, ma non lo è. Si tratta di airglow, un fenomeno di luminescenza notturna che interessa la stratosfera terrestre.
Simili e diversi. Questa debole emissione luminosa fu osservata per la prima volta nel 1868 dal fisico svedese Anders Ångström. Ångström era affascinato dalle aurore boreali, ma capì che mentre queste ultime si consumavano in pochi, improvvisi "getti" di colore, la parte alta dell'atmosfera terrestre regala un bagliore pressoché costante, dato dall'interazione tra le particelle atmosferiche e le radiazioni solari.
Uniforme. Mentre l'aurora polare è causata dall'interazione tra le particelle cariche di origine solare con il campo magnetico terrestre in prossimità dei poli, l'airglow è presente a tutte le latitudini, ed è dovuto a una serie di fenomeni chimici (chemiluminescenza) che avvengono a circa 100 km dalla superficie terrestre. L'emissione luminosa è causata principalmente dall'eccitazione degli atomi di ossigeno ed azoto in atmosfera, ionizzati dalla radiazione ultravioletta del Sole durante il giorno.
una luce sempre accesa. Avviene anche di giorno, ma è celato dai raggi solari. Di notte è ben visibile soprattutto dalla ISS, sotto forma di una sottile banda luminosa che avvolge l'atmosfera. Ma ne percepiamo gli effetti anche sulla Terra: l'airglow è uno dei principali motivi per cui il cielo notturno non è mai completamente buio. La missione della Nasa ICON, che sarà lanciata nel 2017, osserverà le interazioni di questo alone luminoso con i fenomeni meteorologici terrestri, che sembrano influenzarne la forma.