Giovedì 30 agosto, quando in Italia era l'una di notte, i tecnici della NASA che seguono costantemente il volo della Stazione Spaziale Internazionale a Houston hanno rilevato dai dati una minuscola diminuzione della pressione al suo interno. La velocità con la quale l'aria fuoriusciva, però, non era tale da mettere in allarme gli astronauti che in quel momento stavano dormendo (a bordo si segue il fuso orario di Greenwich).
Al mattino, dopo la sveglia, è stato chiesto ai due cosmonauti russi di recarsi nella Soyuz (la navicella che porta nello spazio gli astronauti e che li riporta a Terra), perché era da lì che l'aria se ne stava andando nello Spazio.
Controlli a tappeto. Immediatamente è stata effettuata una specie di radiografia alle pareti della navicella, che ha rilevato la presenza di una frattura lunga circa 2 millimetri.
Il forellino si trova nel modulo abitativo della Soyuz, ossia in quella specie di protuberanza che si trova al di sopra della navicella vera e propria e che viene abbandonata nel momento in cui inizia il ritorno a Terra. La posizione della falla ha fatto da subito tirare un generale sospiro di sollievo, perché il rientro non comporterà momenti di apprensione.
riparazione. Una volta individuata la fessura, per chiuderla gli astronauti hanno utilizzato una specie di "garza" che è stata inserita nel forellino. Quella garza contiene una sostanza epossidica (una sorta di colla ad elevata reattività) appositamente studiata per situazioni di questo tipo. Una volta eseguita l'operazione, la pressione all'interno della Stazione Spaziale è tornata ai livelli normali. L'ossigeno fuoriuscito è stato rimpiazzato con quello presente nella navetta di rifornimento Progress, giunta alla ISS alcune settimane fa.
Indagini in corso. Che cosa ha provocato il foro? Al momento non si sa, ma le ipotesi sono due. Un piccolo frammento di spazzatura spaziale o un micrometeorite potrebbe essere riuscito a perforare la corazza della Soyuz; in alternativa, potrebbe essersi trattato di un cedimento strutturale. La NASA ha fatto sapere che in questo momento si sta studiando la situazione per capire che cosa sia realmente successo. Il lavoro di riparazione è terminato giovedì 30 agosto alle 19:00.
La NASA ha chiarito che gli astronauti non sono assolutamente, né sono stati, in pericolo. In ogni caso e come sempre, se mai dovesse servire, in qualunque momento potrebbero abbandonare velocemente la ISS, e tornare a Terra a bordo delle due Soyuz permanentemente agganciate alla stazione orbitante.