A Ratisbona in Germania muore uno dei più grandi astronomi di tutti i tempi, Johannes Keplero. Da giovane esile e malaticcio, inadatto al lavoro manuale era stato avviato dalla povera famiglia alla vita ecclesiastica. Ma ben presto Keplero si appassionò alle teoria eliocentrica copernicana (teoria che pone il sole al centro dell’Universo con i pianeti che si muovono attorno ad esso), cosa che lo portò a fuggire dall’Università di Tubinga e a rifugiarsi a Praga dove divenne matematico imperiale. Attraverso i suoi studi e le opere rivoluzionarie, Keplero fondò la fisica celeste e spiegò per la prima volta come si muovono i pianeti, riconducendo il loro moto non a dogmi divini, ma a leggi fisiche e matematiche, con la formulazione delle famose tre leggi che prendono il suo nome.