Se il lancio di Paolo Nespoli alla Stazione spaziale internazionale avverrà, come si dice informalmente, attorno al mese di maggio del 2017, l’astronauta italiano, nato il 6 aprile 1957, avrà compiuto 60 anni.
Solo fino a una decina di anni fa era, per molti italiani, l'età giusta per andare in pensione: era la terza età, o quell'altra età indeterminata cui ci si riferisce con l'espressione dopo una certa età...
Per Nespoli, invece, sarà un anno di duro lavoro che ne richiederà poi almeno un altro, dopo, per lavorare sui dati raccolti durante la missione e poi ancora negli anni successivi, per mettere a disposizione di altri astronauti la sua esperienza.

Ne vale la pena? Certamente sì, e per tanti motivi. Innanzi tutto perché la vita si è allungata e un sessantenne di oggi è paragonabile, se in buona salute, a un cinquantenne di una ventina di anni fa, quanto a efficienza fisica. Poi, perché Nespoli ha accumulato una grande esperienza come astronauta con le sue due missioni precedenti (una di lunga durata): esperienza che riverserà nella prossima missione, e l’intero equipaggio, certamente, ne trarrà benefici. Non ultimo, perché studiare il comportamento nello spazio di una singola persona a diverse età è di grande interesse per capire come si comporta il corpo umano in assenza di gravità in momenti diversi della vita.

Record assoluto. Nespoli non sarà, comunque, il più anziano a volare. Il record, a oggi, spetta a John Glenn: il primo astronauta americano ad aver circumnavigato il pianeta nel 1962, all’età di 41 anni, tornò nello spazio all'età di 77 anni e 3 mesi. Glenn venne scelto per l’equipaggio dello Space Shuttle della missione STS-95, del 1998: la missione che servì, tra l’altro, a compiere studi sulla fisiologia dell’uomo in età avanzata. Il volo fu un successo.
I sessantenni. Se difficilmente nei prossimi anni si riuscirà a battere il record di Glenn, più facile sarà confrontarsi con i sessantenni che hanno volato e che continuano ad essere scelti per volare. Il più anziano tra questi è stato Franklin Musgrave, che volò nello spazio per ben 6 volte, l’ultima volta nel 1996 all’età di 61 anni e 3 mesi a bordo dello Space Shuttle Columbia.

Anche il primo turista spaziale venne lanciato nello spazio quando aveva superato i sessant’anni da 7 mesi: era Dennis Tito, imprenditore statunitense, che il 28 aprile 2001 viaggiò sulla Soyuz TM-32 restando nello spazio 7 giorni e 22 ore.
Altri due sessantenni furono Charles Simonyi e Gregory Olsen, che al momento della partenza avevano rispettivamente 60 anni e 5 mesi e 60 anni e 4 mesi.


E le donne? Se i sessantenni sono tanti, i cinquantenni quasi non si contano. Tra questi, Scott Kelly (51 anni), partito lo scorso 27 marzo per la Stazione spaziale, dove rimarrà per un anno intero. Con lui, e con lo stesso piano di lavoro, l’astronauta russo Mikhail Kornitnko, 55 anni.
Nella classe dei cinquantenni c'è anche la veterana dello spazio: Barbara Morgan, insegnante, nel 2007 diventò la prima insegnante spaziale, quando salì a bordo della missione STS-118, all'età di 55 anni e sette mesi.
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