Anche se non fa parlare molto di sé, OSIRIS-Rex, la sonda della NASA che si trova in prossimità del piccolo asteroide Bennu, sta "lavorando" per collezionare il maggior numero possibile di informazioni su questo enorme masso dello spazio, prima di scendere sulla superficie - probabilmente nel 2020 - per raccogliere un campione di quel lontano suolo e riportarlo a casa, sulla Terra. In questi giorni la sonda ha stabilito un record di avvicinamento a Bennu scendendo fino a 600 metri di quota dalla superficie. Durante il massimo avvicinamento ha scattato l'immagine qui sopra, da 690 metri di quota, quando l'asteroide era metà illuminato dalla luce solare e metà in ombra.


Da quell'altezza, la risoluzione degli strumenti (in pratica, la grandezza dei dettagli che si possono cogliere) è di 50 centimetri, cosa che ci permette di vedere bene un masso "gigante" nella parte inferiore dell'immagine.
OSIRIS-REx - la cui sigla sta per Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification e Security - Regolith Explorer - è arrivato a Bennu il 3 dicembre 2018, dopo un viaggio iniziato nel settembre del 2016. In questi primi mesi di esplorazione si è scoperto che Bennu è ricco di acqua (per via del gran numero di minerali idrati, la cui struttura molecolare blocca l'acqua all'interno), che è coperto di massi in quantità inaspettate e che è crivellato di fori e caverne. Dalle prime ipotesi sembrerebbe parte di un oggetto molto più grande che si frantumò, presumibilmente in seguito a un impatto, tra 700 milioni e 2 miliardi di anni fa.