Che attorno alla Terra sfreccino asteroidi di piccole dimensioni è risaputo. Questa volta, però, gli astronomi sono riusciti a intercettarne uno diretto proprio contro il nostro pianeta. È accaduto lo scorso 11 marzo quando un asteroide si è disintegrato nell'atmosfera terreste appena due ore dopo essere stato individuato (con qualche preoccupazione).
L'AVVISTAMENTO. Alle 20:24 ora italiana, l'astronomo ungherese Krisztián Sárneczky ha osservato un meteorite di magnitudine +18 (ovvero con luminosità bassissima) dal telescopio della Piszkéstető Mountain Station, osservatorio gestito dall'Accademia ungherese delle scienze. Sárneczky ha capito subito che si trattava di un oggetto che sarebbe passato molto vicino alla Terra e lo ha segnalato al Minor Planet Center (Mpc). Questa organizzazione – che raccoglie e i dati osservativi sui corpi minori del Sistema solare - l'ha inserita nella Neo Confirmation Page con la sigla sar2593 per avere la conferma da osservatori indipendenti. A convalidare l'avvistamento sono stati il Kysuce Observatory in Slovenia e l'osservatorio italiano di Farra d'Isonzo (Go).
ALLARME ROSSO. Il livello di allerta si è alzato quando l'astronomo indipendente Bill Gray (Stati Uniti) ha calcolato che l'oggetto era in rotta di collisione con la Terra e avrebbe impattato dopo circa 40 minuti dalla sua osservazione, ovvero alle 22:23 (ora italiana). Sarebbe caduto nel Mare di Norvegia, in un punto ben preciso (coordinate: +70,05° N, 9,16 W).
Il sistema Scout del Jpl (Nasa) – che serve a valutare il rischio di impatto di oggetti spaziali – ha confermato le previsioni di Gray e l'impatto si è verificato, ma senza conseguenze. L'asteroide infatti era molto piccolo (con un diametro massimo stimato di 4 metri) e si è disintegrato precipitando nell'atmosfera a circa 15 km/s. Se qualche frammento ha raggiunto la Terra è difficile che si possa rintracciare: in quel punto il mare ha una profondità di circa 1.800 metri.