La sigla con cui è stato catalogato al momento della scoperta è 2015 TB145, ma è noto come asteroide di Halloween, perché è transitato a soli 480.000 km dalla Terra proprio il 31 ottobre scorso, alle 18:01 (ora italiana).
Una cometa estinta? Poco dopo la sua scoperta, appena il 10 ottobre scorso, quando è stato possibile determinare con una certa precisione la sua orbita, fu subito chiaro che si trattava di un oggetto particolare, molto probabilmente una cometa della famiglia di Giove che nel corso del tempo ha esaurito le "scorte" di composti volatili trasformandosi in un oggetto inerte, una cometa estinta.
L'origine gioviana è dedotta dal calcolo dell'orbita, che ha un’inclinazione rispetto all’eclittica di quasi 40° ed è fortemente ellittica, con un’eccentricità di 0,86. Ciò fa sì che l’afelio (la maggiore distanza dal Sole) di questo oggetto si trovi alla distanza di Giove, mentre il perielio (minima distanza dal Sole) a meno di 50 milioni di km.
Altre caratteristiche confermate derivano invece dalle osservazioni all'infrarosso effettuate dall’osservatorio di Mauna Kea (Hawaii) con il telescopio da 2,2 metri di apertura, che hanno permesso di stabilire che la sua riflettività (albedo) è del 6%, un valore analogo a quello dell’asfalto fresco e leggermente superiore a quello dei nuclei cometari.
Con il radar. Un altro grande contributo alla caratterizzazione fisica di questo oggetto lo hanno dato le osservazioni radar effettuate, durante il passaggio ravvicinato, con l’antenna da 70 metri di diametro di Goldstone (California) che fungeva da trasmettitore, mentre gli echi radar venivano ricevuti dall’enorme radiotelescopio da 100 metri di apertura di Green Bank (West Virginia). Queste osservazioni hanno permesso di ottenere immagini radar con una risoluzione di soli 4 metri.
La tecnica radar è uno strumento molto potente per lo studio delle dimensioni, della forma, della rotazione e delle caratteristiche superficiali di un asteroide, e per migliorare il calcolo delle orbite di questi oggetti. Basti pensare che con questa tecnica è possibile determinare la velocità radiale di un asteroide con un errore di pochi cm/s e la sua distanza con un errore di poche decine di metri. Ciò consente anche di calcolare orbite molto più avanti nel tempo rispetto a quanto sarebbe possibile altrimenti.
Più grande del previsto. Le ultime immagini radar di 2015 TB145, che ha una forma praticamente sferica, mostrano chiaramente dettagli della superficie, come concavità, punti luminosi (che potrebbero essere dei massi) ed altre morfologie complesse che fanno pensare a dei crinali.
Le immagini appaiono diverse e più nitide rispetto a quelle ottenute il 30 ottobre con il radar di Arecibo (Portorico) da 305 metri di diametro.
L’analisi dei dati ha permesso di stabilire che 2015 TB145 ruota attorno al proprio asse in 5 ore e che il suo diametro è di 600 metri, 150 metri in più di quanto stimato con le osservazioni telescopiche.
Secondo il catalogo dei Near-Earth Objects (NEO), tenuto aggiornato dal Minor Planet Center (Harvard, Massachussets), questo è il più vicino approccio noto da parte di un oggetto di queste dimensioni, almeno fino all’agosto 2027, quando l'asteroide 1999 AN10 (800 metri di diametro) si avvicinerà al nostro pianeta ad una distanza pari a quella che ci separa dalla Luna, circa 380.000 km.