Sarà un passaggio ravvicinato quello dell'asteroide 1998 OR2 che il prossimo 29 aprile, poco prima di mezzogiorno (ora italiana), passerà a soli (si fa per dire, in termini astronomici) 6,28 milioni di chilometri dalla Terra: è circa 16 volte la distanza media tra la Terra e la Luna. Le sue notevoli dimensioni - circa 2 chilometri di diametro - hanno già consentito di immortalarlo grazie al radiotelescopio di Arecibo. Essendo, quest'ultimo, un radiotelescopio, non ne ricaviamo un'immagine come quella che vedrebbero i nostri occhi, bensì un segnale come quello che percepirebbe un radar che invia e riceve onde radio.
L'asteroide 1998 OR2 viaggia alla velocità di 8,69 chilometri al secondo e presenta una curiosità: come qualcuno ha fatto osservare, sembra possedere anch'esso una sorta di mascherina sulla parte anteriore. Ovviamente non è uno scherzo dei ricercatori, bensì un "gioco di luce" dovuto al diverso modo con il quale la superficie dell'asteroide riflette le onde radio per effetto delle sue caratteristiche morfologiche.
Pericoloso? Chissà, un giorno... L'asteroide venne scoperto il 24 luglio 1998, grazie al NEAT (Near Earth Asteroid Tracking), il progetto della Nasa che ha lo scopo di monitorare le traiettorie di asterioidi che "puntano" il nostro Pianeta. Le osservazioni fatte negli ultimi anni dicono che l'asteroide 1998 OR2 possiede un diametro che va dai 2 ai 4 chilometri, ma le informazioni che potremo raccogliere in occasione del suo prossimo avvicinamento ci consentiranno di saperne di più.
Le dimensioni notevoli e il fatto che abbia una traiettoria che lo porta a passare periodicamente vicino alla Terra fanno sì che 1998 OR2 sia considerato un oggetto potenzialmente pericoloso, da tenere continuamente sotto osservazione. Un impatto con il nostro Pianeta, infatti, sarebbe realmente catastrofico. Al momento tuttavia è certo che non ci sono rischi né in occasione del passaggio del 29 aprile, né in quelli successivi: stando ad uno studio condotto dall'Osservatorio di Sormano, il passaggio più ravvicinato alla Terra per i prossimi 10 secoli è quello che si avrà il 16 aprile del 2076. Allora ci passerà a soli 1,76 milioni di chilometri, quattro volte la distanza Terra-Luna.